Mercoledì 9 marzo 2016
05,30 del mattino: alcuni attivisti e reporter riescono a raggiungere la contrada e ad avvicinarsi alla base.
Ore 7,00: Nessuno può più passare. Impedito l’accesso anche ai giornalisti? o solo ad alcuni?
ore 8,00: Alcuni attivisti tentano di passare a piedi. Costretti a parcheggiare a cinque chilometri di distanza dall’ingresso della base.
Ore 8,30. Gravissimo e immotivato atto di repressione. Non è più consentito il transito per raggiungere il presidio No MUOS.
Il presidio, proprietà privata dei comitati No MUOS, acquistato grazie a una sottoscrizione popolare, non è più raggiungibile. Gli attivisti costretti a parcheggiare ad almeno tre chilometri di distanza dalla loro proprietà. Anche avvicinarsi a piedi è reso complicato.
Ore 9,00 Impedito avvicinarsi, se non a piedi, al presidio. Prove tecniche di militarizzazione, altro che misurazioni. Nessun controllo popolare, nessun occhio deve vedere?
Ore 9,15 Se Cristo si è fermato a Eboli, la libertà di movimento si è fermata a Niscemi.
Violata la zona rossa in più punti nei venti chilometri di perimetro della base.
ore 9,45. I tecnici sono dentro l’area MUOS. Dal nostro punto di osservazione, si scorgono: l’avvocato Nicola Giudice, il dr Rino Strano e alcuni tecnici dell’ARPA.
Ore 10,30 Misurazioni iniziate da qualche minuto.
Ore 10,45 Nonostante divieti e interdizioni, un corteo spontaneo raggiunge la collina di fronte al MUOS.
Le verifiche sono in corso. Si diffonde la notizia, da verificare, che oggi saranno accese meno antenne del solito. E che il MUOS verrà testato a 200 Watt anziché a 1600 della sua potenza progettuale.
Ore 13,00 Turi arrestato in presenza di un folto gruppo di attivisti e subito trasferito a Caltanissetta.
Ore 14,00 Continua il presidio NO MUOS intorno alla base.
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