Sono stati tre giorni importanti passati assieme ai compagni e alle compagne No Tav della valle e di Torino. Per questo ringraziamo tutti quelli che ci hanno sostenuto e che hanno partecipato. Giovedì 19 marzo al Presidio di Venaus, durante la tradizionale pizzata, abbiamo proiettato dei video tratti da Antenne 46 sulla ripresa dei blocchi dopo la sentenza del Tar del 13 febbraio che ha decretato che il Muos è illegale ed illegittimo. Come sempre scaldati dall’atmosfera familiare del presidio e dalla vicinanza, non solo a parole, del movimento No Tav. Sabato 21, il punto informativo No Muos allestito alla Cavallerizza Reale (ex Teatro Stabile) di Torino è stato per noi un’occasione di aprirci alla città, di incontrare e informare nuove persone in un contesto con cui ci sentiamo in sintonia. La Cavallerizza Reale è iscritta nell’elenco dei beni Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’Unesco, è stata messa in vendita dal Comune di Torino e destinata a usi di carattere privato, come residenze, negozi, parcheggi. Per questo il teatro è stato occupato da un gruppo di cittadini che ha deciso di opporsi alla speculazione, facendo in modo che questo luogo rimanga uno spazio pubblico e a fruizione collettiva. Infine domenica 22, l’incontro tra No F35, No Tav e No Muos sulle infiltrazioni mafiose è stato davvero interessante per lo scambio di informazioni, storie e opinioni, spesso difficili da trovare. Abbiamo parlato di quello che succede nei nostri territori, del modo di agire e di fare colluso dello stato e di chi esercita il potere economico, politico e sociale, a scapito dei cittadini.
Siamo consapevoli che fare antimafia significa conoscere il proprio territorio, significa denunciare le incongruenze e scoprire i mille volti dietro cui si maschera l’illegalità e la criminalità, tramite cui lo stato e gli affaristi riciclano non solo il loro denaro ma anche la loro faccia, significa lottare contro un sistema che ci opprime e che sta permettendo la prosecuzione dei lavori sia in Val Susa sia a Niscemi.
L’invito è quello di lavorare perché questa consapevolezza si ramifichi e possa unire ancora di più le lotte territoriali italiane. Vi aspettiamo a Niscemi, numerosi. Per difendere la nostra terra dalla militarizzazione, dalle nocività, dalle speculazioni.
Non siamo sudditi degli Usa
né servi dello stato
né succubi delle mafie!
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