Il 25 settembre un altro gruppo di compagni-e del movimento No Muos si troverà ad affrontare un processo per un episodio di lotta avvenuto al Presidio di Contrada Ulmo il 24-8-2013.
In quella data, i mezzi del Comune e le forze di polizia erano intervenuti congiuntamente per sgomberare una barricata, eretta in prossimità del Presidio per agevolare le operazioni di “blocco” pacifico dei lavori della base.
Quel giorno, quando iniziarono le operazioni di sgombero, erano presenti al Presidio numerosi militanti, i quali uscirono a difendere coi loro corpi la barricata. Totalmente disarmati, a mani nude e a volto scoperto e qualcuno, nella fretta, pure a piedi scalzi, come testimoniato da numerosi video.
La reazione delle forze dell’ordine presente fu di improvvisare una furiosa carica ai danni dei militanti No Muos che furono manganellati tanto da spingerne alcuni sul filo spinato che recingeva i confini delle proprietà private posto al lato della strada che attraversa contrada Ulmo e sulla quale era posta la barricata, col risultato di ferirli doppiamente oltre che per le contusioni provocate dai manganelli anche per le lacerazioni causate dal filo spinato sulla pelle nuda.
Non contenti di questa bravata, i solerti rappresentanti delle forze dell’ordine hanno pensato bene di sollecitare l’azione delle procure, che non ha trovato di meglio da fare che sprecare le solite migliaia di euro per aprire un procedimento in cui numerosi attivisti No Muos sono imputati a vario titolo di manifestazione non autorizzata, lesioni, oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale.
Al di là di tutte le menzogne che procure e questure, come al solito, imbastiscono per coprire le loro infamità, noi compagni-e del Movimento No Muos ribadiamo la nostra solidarietà agli attivisti-e sotto processo per avere difeso il diritto di tutti e tutte a vivere liberi dall’inquinamento elettromagnetico delle antenne Nrtf e dalla assurda militarizzazione che il Muos rappresenta.
Nessuna repressione ci fermerà!
Ora e sempre No Muos!
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