Il MUOS di Niscemi fa la guerra in tutto il pianeta
Oggi il Tar di Palermo ha rinunciato a decidere sulla questione MUOS, richiedendo una nuova verificazione e rinviando la conclusione del procedimento alla fine dell’anno. Riteniamo che il Tar avesse tutti gli elementi per decidere e che l’allungamento dei tempi favorisca gli Stati Uniti e danneggi la popolazione siciliana, calpestando per l’ennesima volta il principio di precauzione.
Si intensifica ora la mobilitazione No MUOS. E la rivendicazione è: smantellare il MUOS e chiudere la base NRTF per restituirla alla natura nell’area protetta SIC “Sughereta di Niscemi”.
I comitati e il coordinamento regionale No MUOS sono sempre più decisi a conquistare alla questione MUOS la ribalta nazionale che le compete. Per ricordare alla pubblica opinione, al parlamento e a chi governa in ambito locale (vale a dire nazionale e regionale) e al livello planetario che è intollerabile ciò che succede ogni giorno in Sicilia. Qui, infatti, non c’è il remoto pericolo di una guerra, no. Dalla base NRTF MUOS di Niscemi ogni giorno si fa la guerra. Ogni giorno, sì, e senza possibilità di controllo da parte della nazione italiana, anzi con la complice accondiscendenza dei governi italiani degli ultimi ventitré anni. Da questa base, nessuno lo nega e, addirittura, l’amministrazione e i militari degli Stati Uniti lo rivendicano senza neanche celare l’orgoglio, si coordinano tutte le operazioni terrestri, aeree, marittime e sottomarine condotte dai combattenti statunitensi in ogni parte del globo, anche con l’uso dei famigerati droni e di unità navali a propulsione o ad armamento nucleare.
Tutto ciò accade in barba alla costituzione repubblicana e senza che l’Italia abbia mai discusso nelle sedi deputate (Camera e Senato) se partecipare o no alle operazioni belliche che qui si conducono contro “nemici” di uno stato estero che ha l’uso esclusivo della base.
Basterà la mobilitazione dei comitati No MUOS a fermare la guerra in Sicilia e nel suolo della Repubblica Italiana? Dipenderà, anche, dall’attenzione che l’opinione pubblica potrà dedicare alla vicenda e dalle informazioni che, finalmente, le giungeranno tramite i media nazionali.
La comunicazione politica dei comitati No MUOS sinora si è espressa soprattutto per mezzo delle azioni dirette di disobbedienza civile, i sit-in e le pubbliche manifestazioni, sempre più imponenti e ogni volta più intense ed estese nella partecipazione. E in questo 27 marzo, un qualunque e ordinario giorno di guerra per la base MUOS, noi del Coordinamento Regionale dei comitati No MUOS, abbiamo tralasciato di presidiare la fortificata area militare di contrada Ulmo e ci siamo diretti ad altri presidi: di mattina a Palermo davanti al TAR e nel pomeriggio a Roma davanti all’ambasciata USA. E la sera con un passaggio su due emittenti televisive che ospiteranno nostri attivisti: nella tv siciliana Videoregione e nel programma Servizio Pubblico condotto da Michele Santoro. La mattina, il pomeriggio e la sera ci servono per ricordare che nessuna autorità italiana è stata sinora in grado di fermare la guerra che tutti i giorni, anche in quelli segnati di rosso sul calendario, la base statunitense NRTF MUOS combatte da Niscemi.
Intanto il digiuno No MUOS iniziato il 21 marzo proseguirà sino al 25 aprile, giorno della liberazione, quando al presidio permanente No MUOS di contrada Ulmo a Niscemi giungeranno numerosi attivisti da ogni parte d’Italia e dall’estero per unirsi idealmente con l’Arena di Verona nell’iniziativa “Arena di pace e disarmo” e unificare le lotte fra i movimenti di base (No MUOS, No TAV, No Triv, Beni comuni, Acqua pubblica, No Ponte, Movimenti per il diritto alla casa e all’abitare, ecc.). A tale proposito, ci sembra sia opportuno osservare come gli attivisti che lo hanno iniziato per primi siano giunti al settimo giorno consecutivo di digiuno No MUOS.
Coordinamento Regionale dei Comitati No MUOS
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