Il compagno Claudio Risitano, attivista nella lotta NO MUOS e in cento altre battaglie, rischia di subire la sorveglianza speciale per un periodo di due anni a causa del suo comportamento complessivo ritenuto non conforme ai dettami di una società borghese. Perché di questo si tratta: ad essere giudicate sono le sue idee e nessun fatto specifico o reato che dir si voglia.
Siamo di fronte ad una netta inversione di tendenza rispetto allo stesso diritto borghese: vengono giudicate le idee, le appartenenze politiche che non si vogliono adeguare alla normalizzazione sociale e pertanto rappresentano un reato da essere sanzionato.
Su questa scia da un po’ di tempo compagni vengono arrestati, sottoposti al regime duro del 41 bis o a condanne spropositate rispetto ai fatti addebitatigli. Ogni giorno viene alzata l’asticella repressiva, con lo scopo di scoraggiare l’attivismo politico schierato contro il sistema, le sue guerre, le sue opere distruttive, le sue nefaste conseguenze sulla vita delle fasce sociali più deboli della popolazione.
Perché l’obiettivo vero che si cela dietro proposte oscene di provvedimenti come la sorveglianza speciale a Claudio (e ad altri compagni e compagne in giro per l’Italia) è solo questo.
Come Movimento NO MUOS rivendichiamo anni di lotte contro la militarizzazione del nostro territorio; siamo a fianco di Claudio, contro l’attacco repressivo oggi diretto a lui, domani diretto a chiunque altro osi resistere alla società capitalista e militarista.
Il 2 ottobre presso il Tribunale di Messina, in udienza a porta chiuse “per motivi di ordine pubblico”, si è consumata la farsa sulla presunta pericolosità di un compagno in virtù della sua refrattarietà all’ordine borghese e delle sue idee. Fra 90 giorni verrà emessa la sentenza.
Non abbassiamo la guardia. Solidarietà a Claudio e a tutti i resistenti!
Movimento NO MUOS
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