Appena conclusa la conferenza stampa dei legali No MUOS, Nello Papandrea e Paola Ottaviano.
I legali hanno riferito di aver ribadito la mancanza dell’autorizzazione paesaggistica, scaduta il 18 giugno. E che, pertanto, l’eventuale prosecuzione dei lavori è da ritenersi abusiva.
Perché la marina statunitense riprenda i lavori per il completamento del MUOS, è necessario avviare un nuovo iter autorizzativo.
I comitati No MUOS stanno valutando i prossimi passi legali da compiere per impugnare l’atto di revoca della revoca.
È singolare che un funzionario regionale, sia pure col massimo rango dirigenziale, possa dichiarare decaduto il principio di precauzione. Specie a fronte dell’ordinanza del Tar del nove luglio scorso che si appella proprio al principio di precauzione per la tutela della salute dei cittadini, ritenuta preminente sopra ogni altro aspetto.
Insomma: ci sono tutti i presupposti per l’illegittimità della revoca della revoca. Giuridici oltre che politici.
E i No MUOS incalzeranno su tutti i fronti, come hanno fatto sinora: con la mobilitazione, certo, ma anche con il ricorso ai canali istituzionali consentiti dall’ordinamento.
Lascia un commento