Fermiamo la guerra
Stop the war
Il faut arrêter la guerre
وقف الحرب
In questi giorni dal territorio di ogni comitato No Muos e dal Presidio Permanente di Contrada Ulmo, mentre siamo impegnati nella dura lotta contro le 46 antenne NRTF e l’installazione delle parabole del MUOS, ascoltiamo le sirene del “democratico occidente” che sembrano volere annunciare un ennesimo massacro “umanitario” in Siria, malamente mascherato da intervento in difesa dei “diritti umani”.
Il movimento No Muos si schiera in modo compatto e unanime contro ogni possibile intervento militare straniero in Siria e a favore della pace.
La nostra opposizione ha una duplice valenza: è quella di un popolo in lotta che non vuole che un altro popolo del Mediterraneo soffra e muoia sotto le bombe. Ma è anche quella di chi sa bene, per avere vissuto decenni nell’isola della quale gli Stati Uniti d’America hanno fatto la loro portaerei al centro del Mediterraneo, che quando la macchina militare americana colpisce un qualsiasi paese in una qualsiasi parte del mondo aumenta esponenzialmente la militarizzazione dei “nostri” territori. In nome della falsa giustizia e democrazia del petrolio e dei mercati, assieme ai civili innocenti in Iraq, Libia, Afghanistan e in ogni parte del mondo, siamo stati gravati da innumerevoli servitù militari. Che sia la base US Navy di Niscemi, che sia la “Capitale mondiale dei Droni” di Sigonella, che sia la base navale di Augusta, che sia una delle qualsiasi installazioni di morte diffuse in tutta l’Italia di cui paghiamo carissimo il mantenimento economico e che ci fanno morire per i veleni e la tossicità che emanano. Il tutto in un paese prostrato dalla crisi sociale e i cui governanti continuano impunemente a stanziare e a spendere fiumi di denaro pubblico per macchine di guerra e di morte come gli F35.
Di fronte a tutto questo, noi che siamo cresciuti nella pratica delle azioni dirette contro le installazioni militari, siamo consapevoli che non bastano le prese di posizione a fermare le macchine di morte imperialiste. Ci appelliamo, pertanto, a tutti i movimenti antimilitaristi Italiani — pacifisti, non-violenti e contrari al riarmo — e a tutte le realtà sociali di lotta di ogni genere perché, in caso gli Stati Uniti d’America e i loro alleati aggrediscano militarmente la Siria, si dia vita, insieme e in tutta Italia, a una campagna nazionale di War Stopping volta a boicottare ogni attività e logistica bellica di qualsiasi genere si svolga sul territorio del nostro Paese.
Lascia un commento