Foto di Francesco D’Amore
In tutta la Sicilia, una nuova ondata di decine e decine di denunce sta colpendo gli attivisti No MUOS. Questa volta per i fatti del 9 agosto 2014 quando, per la seconda volta, i No Muos e gli antimilitaristi di tutta la Sicilia e di tutta l’italia, dopo avere sfilato in corteo contro la base di Contrada Ulmo, hanno tagliato le reti e sono entrati ad occuparla simbolicamente e a dare solidarietà agli attivisti che il 7 agosto erano saliti sulle antenne per bloccarne la mortifera funzione. Ancora una volta, la repressione si accanisce contro chi lotta per difendere pace, salute, territorio e sovranità della propria terra, tra la collusione imperante nei politici e l’opera di propaganda architettata dalle istituzioni che cercano di nascondere e ridurre la pericolosità del MUOS e delle 46 antenne della base NRTF di Niscemi. Il fine delle ultime denunce è sempre il tentativo maldestro di colpire, isolare e scoraggiare singoli attivisti, comitati e movimenti che non vogliono abbandonare la mobilitazione e continuano a impegnarsi a vari livelli per diffondere la giusta informazione sul MUOS, aggregare e compiere azioni di disturbo contro chi esporta guerra e avvelena l’ambiente. Pensano, ingenuamente, colpendo un centinaio di attivisti, di intimidire la massa di persone che in tutta la Sicilia e l’Italia oramai lotta contro le basi e l’inquinamento elettromagnetico che esse producono. Noi rivendichiamo il valore di quella giornata e di quelle azioni e rivendichiamo le pratiche messe in campo durante il campeggio No Muos. Una simile operazione repressiva stride con i proclami di libertà e di democrazia ascoltati in questi giorni, dopo i drammatici fatti di Parigi, da chi lavora, a livello Europeo e globale in realtà, per produrre atti di guerra continui, per supportare i quali è stata costruita la base del Muos e decine di altre in tutta l’Europa e l’Italia: un’altra grande e innegabile prova di come l’ipocrisia dei poteri dominanti si accanisca contro le istanze di vera libertà, giustizia e sostegno alle resistenze dei popoli, in particolare kurdo e palestinese. Movimento e Comitati No MUOS non si lasciano intimorire e continuano a mobilitarsi contro la presenza della base NRTF e del MUOS, contro l’elettromagnetismo e contro la guerra. Restiamo vigili, in particolare in questi giorni, nei quali si attende la sentenza del TAR che dovrà esprimersi entro breve tempo sui ricorsi presentati contro la base e ribadiamo che non accetteremo esiti che autorizzino o avallino in alcun modo la legittimità di questa enorme opera di morte.
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