Sabato 8 dicembre il Movimento NO MUOS è sceso in piazza a Niscemi in collegamento con le altre piazze che in Italia manifestavano in occasione della giornata internazionale contro le Grandi Opere Inutili e Imposte.
Circa 1000 persone provenienti da varie località dell’Isola hanno dato vita ad un combattivo corteo che ha attraversato le principali vie del paese addentrandosi anche in alcuni quartieri popolari, preceduto e seguito da ingenti corpi di polizia e vigilato dall’alto da un elicottero.
Un corteo che ha rappresentato un segnale di evidente ripresa della mobilitazione, rafforzata nelle ultime settimane dall’indignazione diffusa verso la politica del Movimento 5 Stelle, che anche qui in Sicilia, come ha fatto ovunque in Italia (mentre scriviamo queste note ha dato l’ok anche al Terzo Valico), ha tradito le promesse elettorali mettendo in atto una strenua difesa degli interessi militari americani, schierandosi apertamente contro il movimento NO MUOS nel ricorso legale che il movimento sta portando avanti contro la sentenza che ha permesso l’entrata in funzione dell’impianto di comunicazioni satellitari della Marina USA.
La manifestazione, preceduta dallo striscione “IL MUOS lo può fermare solo la lotta popolare” ha ribadito attraverso gli slogans e i numerosi interventi svolti lungo il percorso, come per il Movimento non ci sono governi amici.
Numerosi erano gli studenti, affluiti da diverse città, e poi i comitati e le realtà di movimento, oltre a diverse organizzazioni politiche e sindacali.
Se anche la presenza di cittadini niscemesi è stata limitata, benché visibile, il corteo è stato seguito ai bordi delle strade, agli incroci e in piazza da tanta gente che ha dimostrato la propria simpatia e solidarietà. Non si sono fatto vedere né il sindaco (che si autodefinisce NO MUOS) né quelle frange minoritarie di NO MUOS filoistituzionali che avevano espresso chiare simpatie per i pentastellati.
All’arrivo nella piazza principale si è svolta un’assemblea con numerosi interventi che hanno sviscerato tutti gli aspetti della mobilitazione, a partire dal senso di appartenenza al grande movimento che dalla val Susa al Salento, a Venezia si era mobilitato, proseguendo con i vari aspetti della questione MUOS: voltafaccia dei 5 Stelle, spese militari e spese sociali, aspetti della vertenza legale, il progetto di nuovi lavori di potenziamento della base americana, la beffa delle nuove misurazioni, l’interferenza del militarismo nella scuola e nelle università italiane, ecc.
L’assemblea si è conclusa con un appello ad andare tutti a Roma il prossimo 23 marzo, in occasione della manifestazione nazionale di tutti i movimenti.
Un giornata memorabile per i numerosi giovani, molti dei quali alla loro prima esperienza, e per gli attivisti che da tempo resistono e combattono questa difficile battaglia.
Movimento NO MUOS
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