Proprio lunedì scorso era stata ferita una mamma NoMuos di Caltagirone e mercoledì 8 la violenza programmata delle forze del (dis)ordine si è abbattuta contro il pacifico, ma determinato, tappeto umano che impediva il transito dei mezzi dei militari e degli operai, che continuano i lavori nella totale illegalità, per conto di ditte sprovviste del certificato antimafia. Da oltre 6 mesi i comitati e gli attivisti NoMuos praticano dal basso una concreta revoca dei lavori, non tralasciando le vie legali e la consulenza degli scienziati del Politecnico di Torino per smascherare gli pseudostudi “indipendenti” che prevedibilmente giustificheranno l’installazione del Muos a Niscemi, ignorando l’ininterrotto danno, che da 22 anni le 46 antenne hanno provocato alla riserva SIC della Sughereta e alla salute delle popolazioni limitrofe, grazie alla latitanza/collusione con gli interessi bellici degli USA da parte di chi ci ha governato a livello nazionale, regionale e locale.
Non è una novità che per prevenire la crescita della mobilitazione popolare contro la base della morte a Niscemi, gli strateghi della tensione usino tutti i mezzi per dividere il movimento di lotta contro il Muos, lo hanno fatto e continuano a farlo in Valsusa contro i NoTav e a Vicenza contro i NoDalMolin e da mesi a Niscemi perquisiscono case di giovani NoMuos nell’inutile ricerca di armi ed esplosivi.
Anche prima dei cortei nazionali del 6/10 e del 30/3 certi uccelli del malaugurio pronosticavano devastazioni, proprio loro, cani da guardia delle basi militari Usa-Nato, responsabili da decenni con le loro guerre imperialiste di orrendi crimini contro l’umanità.
Le violenze odierne non possono che far crescere la solidarietà verso chi coraggiosamente lotta, a rischio della propria incolumità, per difendere ora per noi tutti/e il diritto a un futuro libero dalle guerre: è vergognosa la malafede di chi cerca pretesti per dividere il movimento di lotta confondendo gli aggrediti con gli aggressori, la violenza di chi vuole reprimere la forza delle nostre ragioni con la ragione della forza, criminalizzando così il conflitto sociale, da reprimere come un problema di ordine pubblico. Chi si inventa contusi fra la polizia sa di mentire, perché negli sgomberi la violenza è sempre a senso unico e non v’è stata alcuna reazione da parte dei manifestanti, se non la loro resistenza passiva.
Ora e sempre NoMuos! La Sughereta è nostra e non degli Usa e Cosa Nostra!
Niscemi 8 maggio Coordinamento regionale dei comitati NoMuos
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