Il 2020 è stato un anno particolare anche per la lotta NO MUOS; è ora di effettuare un bilancio su quanto è stato possibile fare, sulla fase che stiamo attraversando, sull’incessante marcia dei signori della guerra, con le sue ripercussioni in Sicilia e nell’area mediterranea.
L’assemblea vuole essere anche l’occasione per una riflessione sul movimento, sulle sue metodologie e pratiche, sul suo radicamento sociale, sui suoi punti deboli e su come superarli per rilanciare una mobilitazione che trova sempre più ragioni per non fermarsi: abbiamo dato tanto per cercare di impedire la costruzione di quella pericolosa macchina da guerra che è il MUOS; ora che lo strumento è in funzione e incide pesantemente nelle pratiche imperialiste in tutto il Mondo, dovremmo tutti lottare di più.
Se l’imperialismo si fortifica questo si traduce immediatamente in un controllo maggiore del territorio, ad esempio l’implementazione dell’operazione strade sicure in tempo di pandemia e la presenza dei marines nelle nostre scuole, e successivamente in un aumento dello sfruttamento degli esseri umani e dei territori, come i progetti di creazione di megadiscariche o il rinnovato interesse per l’inutile ponte sullo stretto.
Inoltre la crescente militarizzazione dei nostri territori procede in stretto collegamento con le strategie di repressione e respingimento nel Mediterraneo di donne ed uomini migranti, così come agisce in maniera negativa sulle condizioni sociali della popolazione siciliana.
Per questo la lotta NO MUOS, come simbolo della lotta al capitalismo e al militarismo, può essere un punto d’incontro delle lotte che giorno dopo giorno crescono nel nostro territorio, contro le devastazioni ambientali, lo sfruttamento e le politiche assassine sui migranti.
Possiamo creare, uniti, un’opposizione in grado di mettere in discussione le politiche del Capitale contro la libertà, i diritti, le aspirazioni del popolo siciliano e di tutti i popoli.
Sabato 10 ottobre dobbiamo costruire un percorso di iniziative, di lotta, di tessitura di un movimento capace di continuare ad affrontare le sfide dei signori dello sfruttamento, del razzismo e della guerra.
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