Il Consiglio di giustizia amministrativa deciderà sulla richiesta di sospensiva, presentata dal ministero della Difesa italiano, della sentenza del Tar di Palermo che ha dichiarato il Muos abusivo e illegittimo. Nell’udienza che si è svolta oggi presso il Consiglio di giustizia amministrativa di Palermo l’avvocatura dello Stato tenta l’effetto “coniglio dal cilindro” producendo un documento a firma del comando militare che riterrebbe necessaria la sospensiva per effettuare non meglio specificati lavori di manutenzione software all’impianto non effettuabili, secondo la nota americana, in remoto. Tralasciando la brutta pagina del Ministero della difesa costretto a fare da passacarte alla marina statunitense riteniamo fondata la scelta del Tribunale di non acquisire il documento per diversi motivi, meglio specificati dai legali No Muos. Anzitutto basti ricordare che il documento proviene da una parte terza, dato che gli Usa non si sono costituiti in giudizio. L’avvocatura dello Stato dunque si limita a presentare, certamente tardivamente, le richieste di uno stato straniero. Inoltre il documento riporta solo mere affermazioni della marina Usa e non contiene nessun dato o perizia a supporto di tali affermazioni.
Lungamente dibattuto inoltre il collegamento tra la sentenza del Tar e il sequestro penale richiesto dalla Procura della Repubblica di Caltagirone. Gli avvocati No Muos hanno correttamente inquadrato i due procedimenti in binari paralleli, non necessariamente riferendo i due procedimenti, distinti e separati, in un ambito di interdipendenza.
Di fatto il sequestro penale non si basa, come afferma l’avvocatura dello Stato, esclusivamente sulla sentenza del Tar ma trae elementi nuovi da fonti investigative e da esposti presentati dagli attivisti No Muos. Inoltre la richiesta è giustificata dalla continuazione dei lavori anche dopo la pronuncia del Tar e presenta nuovi indagati rispetto al precedente sequestro del 4 ottobre 2012. Il ministero ha chiesto che vengano congelate le conseguenze della sentenza del Tar, impegnandosi a non mettere in funzione le parabole.
La decisione del Cga si aspetta nelle prossime ore. «Anche se – precisa il legale – qualunque decisione prendano i giudici, se sospendere o no gli effetti della sentenza del Tar, resta il sequestro penale, finché è vigente quello, qualsiasi decisione non aggiungerebbe nulla».
Intanto, è stata fissata per l’8 luglio l’udienza del Cga che dovrà decidere sul merito del procedimento.
Molto partecipato dagli attivisti No Muos il presidio davanti il Consiglio, nonostante le difficoltà legate ai problemi di viabilità che recentemente hanno spaccato la Sicilia in due.
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