Non passa giorno che nel Cara della vergogna, definito ipocritamente villaggio della “solidarietà”, si protesti contro la crescente invivibilità:
—i richiedenti asilo arrivano a centinaia (si parla in tutto di oltre 3500 persone), molti fuggono senza aver compilato il modulo C3, autocondannandosi così alla perenne invisibilità ed alla costante minaccia di espulsione. Nelle case oramai si vive in 15/20 su 5 vani abitabili ed un solo wc per tutti/e, si dorme anche in “accoglienti” container ed alcuni oramai preferiscono dormire all’aperto;
—la commissione esamina solo poche decine di richieste d’asilo a settimana (circa 30; l’anno scorso 2 commissioni ne esaminavano 70/80) ed i richiedenti asilo devono essere accompagnati a Siracusa con enorme dispendio di denaro pubblico e di fatica per i migranti. Inoltre se fino all’anno scorso i migranti erano 1800/2000, nel 2013 sono quasi raddoppiati nonostante la fine della cosiddetta “emergenza Nordafrica”; non si capisce perchè i servizi anzichè raddoppiare addirittura siano stati dimezzati. Per legge il richiedente asilo dovrebbe attendere non oltre 45 per l’audizione, trascorsi i quali potrebbe ottenere un permesso di soggiorno di 3 mesi rinnovabile una volta; invece c’è ancora chi attende da oltre 2 anni, parcheggiato come un oggetto a tempo indeterminato, vittima sia delle lungaggini burocratiche e sia degli interessi di chi fa business sulle loro spalle, mentre la diaria è stata vergognosamente ridotta da euro 3,50 a 2,50;
—tutti i migranti lamentano la pessima qualità del cibo e protestano per il divieto di cucinare nelle case (munite all’esterno di barbecue); con meno della metà potrebbero cucinare le proprie pietanze tradizionali e prevenire le malattie gastro-intestinali di frequente. Per raggiungere Mineo bisogna percorrere oltre 10 Km e l’unico bus navetta (50 posti), che collega il Cara al paese (una sola corsa mattutina), se non era sufficiente prima, adesso è fonte di tensioni fra i pochi fortunati che riescono a salire , praticamente solo 1 su 70.
Per fronteggiare una situazione così difficile i gestori del Cara ed i tutori dell’ordine (anche a cavallo) pensano soprattutto a potenziare gli strumenti repressivi delle giuste proteste dei migranti. Alla disumana logica dell’ex-ministro Maroni ,che ha portato alla nascita di questo vergognoso laboratorio di politiche segregazioniste anche per i richiedenti asilo (grande esempio a livello europeo), si può e si deve uscire costruendo altri percorsi d’inserimento sociale per i richiedenti asilo, moltiplicando ad esempio gli SPRAR nei piccoli e medi paesi in Sicilia, sul grande esempio dei paesi della Locride e di Riace(Rc).
Facciamo appello alle forze realmente democratiche a costruire percorsi discontinui con il vergognoso passato delle leggi razziali,rinnoviamo il nostro appello ai media ad uscire dall’indifferenza e a denunciare la vergognosa richiesta di alcuni sindacati di polizia di aumentare la presenza di forze del cosiddetto ordine pubblico . Chiediamo all’associazionismo calatino e siciliano di riprendere le mobilitazioni per i diritti dei migranti e per costruire insieme, con le lotte, un futuro libero dal razzismo e dalle guerre.
Ct 11 luglio 2013
Rete Antirazzista Catanese
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