Leggiamo su MeridioNews di oggi l’articolo dal titolo “Muos, dubbi sulle centraline per le emissioni «Quelle di Arpa non sono ancora all’altezza»” che fa un resoconto della Conferenza stampa tenuta questa mattina dalla Commissione Parlamentare d’Inchiesta sugli effetti dell’utilizzo dell’uranio impoverito. Dall’articolo apprendiamo che la Commissione, dell’audizione alla quale ci ha invitato come Legali del Coordinamento Regionale dei Comitati No MUOS, avrebbe detto: «abbiamo registrato una valutazione pregiudizialmente ostile, anche se sono state sviluppate molteplici osservazioni giuridiche interessanti».
Ovviamente che la nostra posizione sia ostile all’istallazione militare statunitense sta già nel fatto di chiamarci Comitati No MUOS, se ci hanno invitato in tale veste non vedo cos’altro si aspettassero. L’avverbio “pregiudizialmente”, tuttavia ci sembra stonato con quello che è stato il tenore della nostra esposizione. La Commissione, infatti, ha sentito noi dopo aver audito in mattinata il Procuratore Verzera che deve aver parlato, cosa della quale non si fa cenno nell’articolo e probabilmente è stata omessa dalla Commissione, del giudizio penale tuttora pendente a Caltagirone. Come legali abbiamo depositato documentazione e delle note con prospettazioni squisitamente giuridiche nelle quali specifichiamo e documentiamo i motivi per i quali riteniamo che il processo per abuso edilizio sia assolutamente fondato e per i quali valutiamo che sia stato erroneo il dissequestro dell’istallazione.
Ma abbiamo anche specificato, allegando anche delle note del gruppo di studio coordinato dal Prof. Massimo Zucchetti, per quale motivo riteniamo non condivisibili le conclusioni del Collegio di Verificazione nominato dal CGA che ha dichiarato nella norma le emissioni del MUOS e delle antenne NRTF già preesistenti e perché anche le più recenti misurazioni non siano attendibili e meritino attenzione.
A fronte della documentazione e delle prospettazioni giuridiche e tecniche presentate, la dichiarazione che la nostra sia una posizione “pregiudizialmente” ostile ci sembra del tutto fuori luogo, a meno che la Commissione non abbia seri argomenti per confutare le une e le altre.
E, a meno che i seri elementi, non siano le misurazioni fatte dagli stessi militari statunitensi e gentilmente fornite all’ARPAS (sostanzialmente il controllato che fornisce i dati al controllore) non ci sembra di aver sentito alcuna argomentazione che abbia un minimo valore giuridico o tecnico. Quanto piuttosto, se le conclusioni della commissione sono quelle esposte in conferenza stampa, abbiamo il timore che si stia per porre un’ennesima foglia di fico su una vicenda che per la politica ed il Parlamento Italiano dovrebbe essere considerata vergognosa.
Al riguardo, ricordiamo che la mozione del 2014 cui l’Onorevole Scanu ha fatto riferimento venne votata congiuntamente da PD e Nuovo Centro Destra in alternativa ad altra mozione da noi perorata e presentata dall’Intergruppo Parlamentari per la Pace, nella quale si evidenziava come le Basi USA di uso esclusivo, come quella che ospita il MUOS, non sono previste da nessun Accordo Internazionale regolarmente approvato dal Parlamento ai sensi dell’art. 80 della Costituzione.
In quell’occasione il Parlamento, senza disconoscere la sussistenza del problema decise di voltare altrove il capo abdicando a proprie prerogative fondamentali in materia di politica internazionale. Proprio ieri abbiamo ricordato alla Commissione che la Sicilia è l’area militarizzata più “ricca” di obiettivi sensibili e più vicina agli attuali scenari di guerra.
Il disinteresse della politica per il rischio che la presenza di basi non appartenenti alla NATO ma che rispondono solo ai comandi esclusivi del Governo Statunitense possa rappresentare e per il diverso assetto di alleanze ed inimicizie che questo comporta rischia di essere pagato a caro prezzo dalla nostra popolazione.
Chiediamo, a titolo di replica di poter pubblicare il link dove scaricare i documenti
Avv Paola Ottaviano Avv. Sebastiano Papandrea
Lascia un commento