[Comunicato] La libertà di Turi non può essere reclusa

Dopo quasi due anni di carcere Turi “Cordaro” Vaccaro è tornato in libertà.
Ventuno mesi che gridano giustizia per una condanna sproporzionata e ingiusta, ventuno mesi di costrizioni per un uomo che ha fatto della libertà la propria condizione esistenziale.

Ma oggi è un giorno di festa e per le feste, soprattutto in un periodo come questo, occorre festeggiare

.Questo non vuol dire che dimentichiamo la punizione, ma sarebbe più corretto parlare di vendetta, da parte dello stato contro un uomo e un’idea.

Non dimentichiamo le condizioni a cui è stato costretto un uomo che oggi ha 67 anni, seppur forte di spirito e corpo, solo per aver difeso la nostra terra contro la devastazione militare con le sole armi del pacifismo e della disobbedienza civile.

Per estrema coerenza Turi ha pure rifiutato già una volta la carità dello stato, rinunciando agli arresti domiciliari a cui avrebbe avuto diritto. Ma lo stato non può permettere che il suddito lo disconosca, per cui ha sempre chiesto un atto di fedeltà e riconoscimento a Turi.

A nulla sono valse le condizioni di Turi, l’età avanzata, la totale incompatibilità con le celle di un carcere duro come il Pagliarelli di Palermo. I ribelli devono pagare il conto salato che lo stato gli impone, altrimenti possono rinunciare ai loro diritti.

Nemmeno le critiche condizioni carcerarie, e questo vale per tutte le carceri, in un periodo di emergenza sanitaria come questa sono riuscite a scalfire la ferrea volontà degli aguzzini di punire.

Turi esce oggi, per fine pena anticipata, dopo 21 mesi trascorsi ingiustamente in un penitenziario dello stesso stato che è sempre stato pronto a condannare e punire chi si è opposto alla militarizzazione, addirittura di una nazione straniera, ma che si è rivelato clemente contro chi ha contribuito alla devastazione del suo stesso territorio.

Con l’accusa di aver danneggiato il Muos a colpi di pietre Turi è stato arrestato il 5 agosto 2018.

E da quel momento sono diventate definitive una serie di altre condanne, sempre contrassegnate in realtà da azioni non violente che si sono rivolte contro gli oggetti e mai contro le persone.

In queste ore Turi sta per essere accompagnato in una comunità da alcuni compagni, vi daremo maggiori informazioni sulle sue condizioni nelle prossime ore.

Ricordiamo inoltre che ci sono diversi compagni che subiranno processi in quanto accusati di aver favorito la fuga di Turi durante il suo arresto.

Non commentiamo la fantasia della Digos che ha partorito reati gravissimi per quell’episodio, ma diciamo con più forza che saremo sempre complici e solidali con chi lotta contro la guerra e i suoi strumenti di morte

Foto di Francesco D’Amore

EDIT:

A volte il fato ci regala felici casualità.

Oggi, giorno della librazione di Turi, per un caso fortuito è uscito questo pezzo di Sciaune e Dario Couse che si occupa della questione Muos e che è dedicato al pacifista.

Li ringraziamo, evidentemente portano fortuna!

“No no c’è un rumore di fondo…
Fonemi elettromagnetici puri
Fuori ora!!!
come fuori oggi Turi Vaccaro
attivista e prigioniero politico”

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