Con rammarico leggiamo da fonti giornalistiche di un possibile incidente diplomatico rischiato in data 6 marzo 2013, tra le forze armate americane e il ministero dell’interno italiano.
Tutto,paradossalmente ,si apprende dall’apertura del processo che vede imputate alcune mamme presenti in quella data al presidio davanti il cancello 1.
Il processo mette in luce verità tanto scomode e ripetutamente denunciate da mamme e attivisti. Proprio in occasione di quel brutto giorno ricordiamo di aver più volte riferito sulle ripetute violenze morali e fisiche, delle forze dell’ordine,inflitte nei nostri confronti per coprire operai italiani camuffati da militari statunitensi che entravano alla base con mezzi americani,nonostante il divieto pendente con la revoca di Crocetta dal 28 febbraio. Sola ora tale nostra denuncia, grazie alla ricostruzione emersa da un’informativa della questura, ha conferma.
Ancora una volta prendiamo atto che le istituzioni italiane, in questo caso la polizia di Niscemi, ha dovuto sottostare alla volontà del padrone americano,e che precisi accordi sono stati ignorati dal commissariato di Niscemi, costringendo gli agenti a mentire agli attivisti davanti ai cancelli per nascondere la presenza degli operai. Naturalmente la spudorata menzogna nel momento in cui gli operai sono stati riconosciuti dagli attivisti, ha portato a un surriscaldamento degli animi sfociato nelle denunce per diverse “mamme no muos”.
Come donne e mamme riteniamo vergognoso che le forze dell’ordine, invece di garantire la legalità, la salute e il rispetto delle istituzioni italiane, si pieghino alle richieste di ammiragli stranieri. Il tutto aggravato dall’atteggiamento provocatorio dei militari statunitensi che più volte, fermandosi nei pressi dei presidi , hanno cercando volutamente lo scontro con i manifestanti, e ciò continua a dirla lunga sull’impunità di cui godono le forze armate statunitensi.
Ribadiamo che, nonostante il comportamento oltraggioso, nonostante l’aver tentato di camuffare gli operai dentro il pullman degli statunitensi, nonostante l’aver cercato a tutti i costi lo scontro con i manifestanti, le uniche ad aver subito la repressione per i fatti di quella mattina sono proprio le Mamme No Muos, noi , che a differenza di chi è preposto a farlo,abbiamo messo i corpi a difesa della legalità ma paradossalmente siamo state fatte passare per violente e pericolose.
Ricordiamo a tal proposito che speravamo ancora ingenuamente nelle nostre istituzioni, affidandogli simbolicamente i nostri figli, con un muro di giocattoli raccolti in quei giorni in attesa della manifestazione di Marzo, fiducia da lì a poco tradita anche dalla scomparsa improvvisa dei giochi, ritrovati nei giorni seguenti dispersi dentro la base e appesi alle reti .
Pian piano la verità sul Muos sta emergendo, nonostante il tentativo di fare terra bruciata attorno agli attivisti. Siamo liete di annunciare un altro duro colpo alla propaganda di regime e alle bugie che per troppo tempo hanno colpito unilateralmente gli attivisti No Muos.
Le mamme non potranno mai accettare di cedere i loro figli a una terra senza futuro e sanno bene che il loro sacrificio oggi sarà verità e giustizia, per un mondo in cui i diritti non siano mai più violati.
Mamme No Muos Caltagirone
Lascia un commento