Pochi giorni fa la sentenza del CGA (sebbene non definitiva) ha rimesso in discussione la sentenza del TAR, che ha portato al sequestro dell’impianto MUOS.
Non aggiungeremo adesso molto di più a quanto espresso dai legali no muos, in quanto siamo convinti come loro che il la sentenza del CGA sia una sentenza politica, che mette nelle mani del governo ulteriori controlli circa gli impianti. Naturalmente non si può che essere diffidenti circa l’imparzialità di tali studi, ma non è questo il punto.
La portata della sentenza del CGA, per quanto non definitiva, riapre nuovamente la questione sul MUOS. Per questo, nella notte scorsa, un gruppo di attiviste e attivisti si sono recati alle reti della base e, in risposta ad una sentenza politica e di parte, hanno tagliato pezzi di rete per un lungo tratto del perimetro della base, in modo che la marina militare sia costretta a cambiare diversi metri della rete a recinzione della base. Ancora una volta, l’azione diretta, di disturbo e danneggiamento, è una pratica riconosciuta non solo come valida, ma come risposta a tribunali fin troppo spesso troppo politici e poco tecnici.
Riprendiamo le parole di una compagna del movimento che, vista la situazione, sembrano più che appropriate:
“Entriamo
Usciamo
Saliamo
Scendiamo
Tagliamo
Ogni volta che vogliamo.
Sappiatelo”
Contro il MUOS nessuna sentenza,
ora e sempre Resistenza!
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