IN SICILIA GLI PSICOTERAPEUTI HANNO DISCUSSO DI PARABOLE MUOS
Ieri sera all’interno del Meeting Annuale dell’Istituto di Psicoterapia della Gestalt HCC Italy, tenutosi a Catania presso l’Hotel Nettuno, è stato proiettato il docu-film “Io sono contro il Muos”. Dopo la proiezione il regista del film Enzo Rizzo e il video maker suo collaboratore Sergio Mustile hanno incontrato gli psicoterapeuti provenienti da diverse regioni italiane discutendo del movimento No Muos, delle parabole satellitari militari in costruzione a Niscemi e delle 46 antenne funzionanti. La visione del film ha suscitato tra i presenti rabbia ed emozione e dopo la visione del film si è acceso un intenso dibattito anche sulle ultime vicende del Muos e sulle ultime scelte del Governatore Crocetta di far riaprire i cantieri. Diversi psicoterapeuti provenienti dal centro nord (Lombardia, Veneto, Liguria) sono rimasti colpiti dal silenzio mediatico dei mezzi di informazione nazionali attorno a questa vicenda: hanno sottolineato che “vaste aree del Paese non conoscono la drammatica vicenda Muos e gli operatori dell’informazione nazionale potrebbero fare di più”. Il direttore dell’Istituto, Margherita Spagnuolo Lobb, è rimasta colpita dalla passione degli attivisti No Muos e in particolar modo delle mamme e ha sottolineato la natura nonviolenta delle diverse azioni No Muos riprese nel film impegnandosi a mandare video e materiale cartaceo ai colleghi psicoterapeuti americani di New York: “Anche loro devono sapere e spero che aprano un dibattito negli USA sulle tecnologie di guerra e i droni militari”. Michele Ammirata, psicoterapeuta di origini palermitane, ha intravvisto nelle tecniche collettive nonviolente degli attivisti un utilizzo intelligente dei corpi che ha esaltato il concetto di gruppo e di comunità. Peppe Cannella, attivista No Muos e psichiatra e psicoterapeuta, nel suo intervento ha richiamato il concetto di responsabilità che dovrebbe avere ogni cittadino: “Essere psicoterapeuta ed essere cittadino del mondo sono dimensioni inscindibili. Non possiamo tacere come esperti della salute mentale sui potenziali danni organici e psicologici che potrebbero essere provocati dalle onde elettromagnetiche e dobbiamo far emergere i cambi disfunzionali di abitudini che sta causando il cantiere del Muos a Niscemi. Madri e bambini, soprattutto, hanno sviluppato in questi mesi livelli alti di ansia, irritabilità e insonnia. La stessa idea di avere a pochi chilometri tre torri gigantesche che ospitano parabole militari è fonte di stress e di intense preoccupazioni: in atto è registrabile un vero e proprio danno esistenziale”.
Catania, 27 Luglio 2013
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