Questa mattina abbiamo deciso di contestare il convegno dal titolo “lo sbarco degli alleati in Sicilia, luglio 1943 le origini della Liberazione”, organizzato al Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Catania. Al convegno previsti gli interventi di alcuni docenti di diverse università, ma anche del console generale USA Tracy Roberts-Pound e del comandante della Naval Air Station di Sigonella Aaron Schoemaker.
Il Dipartimento di Scienze Politiche non è nuovo a questo tipo di eventi. Già in passato, e più di una volta, consoli e comandanti dell’esercito statunitense sono stati invitati a prendere parte e intervenire a vari tipi di eventi. Ma anche il resto dell’ateneo catanese non è da meno. Risulta infatti che proprio l’università degli studi di Catania è l’ateneo del sud che riceve più finanziamenti dal Pentagono; tra i vari dipartimenti, quello di Ingegneria ed Elettronica Informatica, per progetti di ricerca scientifica di base applicata. Di certo questa mole di investimenti non è casuale, ed è certamente legata alla presenza di Sigonella proprio alle porte della città di Catania, una delle più importanti basi militari in uso alle forze militari americane del sud Italia.
La presenza di un comandante della Naval Air Station di Sigonella in questo momento storico ha anche un altro significato. La base militare di Sigonella, insieme al MUOS di Niscemi, hanno un ruolo attivo nella guerra in Ucraina. Ad esempio, è ormai fatto certo che l’operazione contro l’incrociatore russo Moskva sia stata interamente monitorata dal pattugliatore marino Poseidon partito proprio da Sigonella. Questo non solo rende la Sicilia un obiettivo militare, ma la rende anche protagonista attiva della guerra in corso.
Crediamo sia grave, 80 anni dopo lo sbarco, che in università si proponga una lettura a-critica e revisionista della storia, contribuendo alla legittimazione dell’occupazione militare degli Stati Uniti in Sicilia e negando l’università come luogo dal quale parta e si sviluppi un sapere critico, in grado di prendere posizione. La conferenza di oggi alimenta l’attuale clima di escalation militare e continua a legittimare l’occupazione militare statunitense dell’isola.
Crediamo invece che l’università debba schierarsi apertamente contro la guerra, sottrarsi all’egemonia statunitense e non essere complice degli intenti guerrafondai di chi nel mondo distribuisce morte e distruzione.
Ricordiamo l’appuntamento per il campeggio NoMUOS che si terrà al presidio noMUOS, in Contrada Ulmo (Niscemi) dal 4 al 6 agosto e ricorda la manifestazione noMUOS che si terrà il 5 agosto, con partenza alle 17.00 dal presidio noMUOS.
u veru prublema resta sempri cca schifusa pinisula italia nun cci putra iessiri sviluppu ndustriali,iecunumica ie suciali uo psiculugica ssi nun nni lassamu ccu schifusa itali.Nuautri semu siciliani ie pprima ancura ieravamu Sicani,pi ELIMI,poi ccu tant iautri populima ccu cchiu ni futtenu funi Rumani ie Borboni napulitani ie ccu Cavour cca che Garibaldini quasi tutti dilinquenti ccu Ninu Bixio cca fucilau i cuntadini a Bronte.Tutti sti pirsunaggi veri dilinquenti cca spugghianu munasteri ie casi nubiliari.Picchissu intirissau nostra SICILIA no piatru ie ccu tuttu cca semu no uniti ma culonizzati ra Italia i nosri liccaperi pulitici ni vinnino i nosri isuli Ustica,Ieolie,Mozia,Lampedusa ie finu a isula Ghram o isula Firnunandea a schifusa pinisula Italia.Ccu pinisula Italia nun ci putra mai iessiri sviluppu nun sunlu iecunumica ma ri nuddu iautru iautru-Tantu ppi cchiuriri iaeruportu nno missina Paci ro mela fussi cchi intelligenti inveci ro inutili ponti ro strittu.VIVA NOSRA SICILIA IE SO ISULI.