Per una nuova primavera di lotta
per la smilitarizzazione della Sicilia
il 27 marzo tutti/e a Palermo (ore 9,30 in piazza S. Spirito-Cavalluccio marino) e a Roma (ore 16 sit-in all’ambasciata Usa, via Veneto)
Le incoraggianti riuscite della manifestazione dell’1/3 a Niscemi e delle precedenti al Cara di Mineo per i diritti dei migranti ed a Caltanissetta contro la repressione, dimostrano che il popolo NoMuos, in Sicilia e non solo, non si fa intimidire dal pesante clima repressivo ed anzi, nonostante l’installazione delle parabole, si attrezza a costruire una nuova fase di lotta alla militarizzazione dei nostri territori.
Giovedì 27 marzo a Palermo si terrà l’udienza innanzi il TAR che dovrà decidere sulla legittimità delle autorizzazioni del MUOS. Per quella data sono stati riuniti tutti e cinque i ricorsi che hanno ad oggetto l’installazione dell’impianto, ultimata un mese e mezzo fa nonostante i procedimenti giudiziari non si fossero ancora conclusi. Nel corso dei procedimenti, in cui sono intervenuti alcuni cittadini niscemesi supportati dal coordinamento regionale dei comitati no MUOS, sono emersi i numerosi vizi dell’iter autorizzatorio. Inoltre la perizia del verificatore nominato dal tribunale ha messo in luce tutte le mancanze degli studi su cui si sono basate le autorizzazioni. Lo stesso Tar, il 9 luglio scorso ha ribadito l’applicazione del principio di precauzione, per il quale la tutela della salute umana deve prevalere sugli altri interessi.
Lo stesso 27 marzo il presidente degli Usa si troverà a Roma, dove prevede d’incontrare il premier Renzi; discuteranno inevitabilmente delle nuove strategie di guerra in Medioriente ed in Ucraina. Intanto decine di attivisti NoMuos continuano ad essere denunciati per le azioni di lotta contro la costruzione della base della morte; addirittura a carico degli antimilitaristi Turi Vaccaro e Nicola Arboscelli viene riconosciuta la ridicola aggravante della destinazione alla “pubblica difesa” di un’antenna danneggiata. E’ tale il servilismo verso gli interessi bellici degli Usa che l’opposizione ai lavori di costruzione del Muos, sistema di guerra ad uso esclusivo dei militari Usa, viene considerata come un ostacolo alla “difesa nazionale” e non come l’opposizione ad un sistema d’arma necessario alle guerre, che ha devastato una sughereta, riserva protetta SIC, e che comporterà gravissimi rischi per la salute e la sicurezza delle popolazioni circostanti. La presenza di un guerrafondaio come Obama in Italia rappresenta una provocazione per chiunque rispetti l’art.11 della Costituzione e si batta per un mondo libero dalle guerre e dal razzismo.
NoMuos Ora, Sempre e Ovunque
OBAMA GO HOME!
Coordinamento regionale dei comitati NoMuos
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