In seguito all’incontro in Prefettura a Caltanissetta martedì scorso con le associazioni,comitati NoMuos e sindaco di Niscemi ci è stata comunicata la decisione da parte ministeriale di non tollerare più il blocco dei lavori nella base Usa. Dopo 4 mesi di presidio permanente si vorrebbe adesso smantellare la forte rete di solidarietà autorganizzatasi a sostegno dei blocchi dei mezzi e del personale che garantiscono il funzionamento della base della morte di Niscemi. Il Prefetto vorrebbe darci a credere che il fermo dei lavori di costruzione del Muos è da tempo operativo , mentre il “normale” funzionamento delle 46 antenne NRTF deve essere garantito, nonostante i gravi ed inconfutabili danni arrecati alla salute delle popolazioni circostanti ed allo stupro ambientale della riserva SIC della Sughereta. Già a metà febbraio, quando a Niscemi ci si è incontrati con i presidenti delle commissione Ambiente e Salute dell’ARS, Trizzino e Di Giacomo si pervenne ad un “accordo informale”, in cui si permetteva il transito dei militari USA, impedendo però l’entrata degli operai delle ditte italiane e di automezzi per il trasporto di rifornimenti di carburante e di qualsiasi strumento per il proseguimento dei lavori. Questi “accordi informali” vengono adesso unilateralmente cancellati.
Ci preoccupa inoltre l’attuale e perdurante mancanza di un provvedimento di revoca effettiva delle autorizzazioni da parte della regione, la quale si è invece costituita all’interno del procedimento pendente davanti il Tar di Palermo, in cui la regione è sia a favore che contro il comune di Niscemi. Il Tribunale ha nominato un verificatore che dovrà fare a breve una perizia; la scelta di mantenere il ricorso nasconde in realtà il rischio che la regione non voglia giungere a nessuna revoca.
Noi, inoltre, non ci fidiamo degli studi “indipendenti”, quando da 22 anni tutte le istituzioni a livello locale, regionale e nazionale sono state latitanti e/o colluse con gli interessi bellici degli USA , non rispettando così il basilare “principio di precauzione” ed in violazione del diritto alla salute, garantito dall’art.32 della Costituzione.
Respingiamo al mittente il tentativo di differenziare gli obiettivi centrali della nostra lotta. Bloccare la costruzione del Muos e smantellare le 46 antenne NRTF sono due facce della stessa medaglia, quella della lotta contro la crescente militarizzazione della nostra isola; così com’era il principale obiettivo della precedente manifestazione nazionale del 6 ottobre, altrettanto lo è per quella del 30 marzo. In questi mesi il movimento di lotta ed i comitati No Muos sono cresciuti sia in Sicilia , che in tutta Italia e ci sono le premesse che, a 30 anni dalle grandi mobilitazioni popolari contro gli euromissili a Comiso, inizi a Niscemi una nuova stagione di lotta per difendere ora il nostro diritto ad un futuro libero dalle guerre e dalle basi di morte.
21/3/2013 Coordinamento regionale dei comitati NoMuos
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