Il movimento No Muos invita i docenti di ogni ordine e grado a un incontro da tenersi il sabato 9 marzo alle ore 17,00 a Niscemi nella sede No MUOS di Via del Popolo per affrontare la questione delle sempre più frequenti ingerenze degli apparati militari italiani e stranieri all’interno delle istituzioni scolastiche, educative e universitarie del nostro Paese.
Accade spesso, infatti, che le scuole organizzino attività nelle quali personale militare intrattiene scolari e studenti. E talvolta tali attività sono organizzate persino dagli addetti alla propaganda di basi straniere dislocate sul territorio italiano dalle quali quotidianamente si conducono operazioni belliche in diverse parti del mondo.
Appare evidente che i docenti spesso subiscono queste “invasioni di campo” nella propria didattica senza poter esercitare il proprio diritto-dovere di educatori. Vedendo così sminuire un compito importante della loro funzione: quella di trasmettere valori positivi di tolleranza e rispetto, di educare all’accoglienza dell’altro da sé, in una parola di promuovere la pace nel presente e di agire perché le giovani generazioni la costruiscano per il proprio futuro.
E capita che i docenti assistano “impotenti” alla trasmissione di disvalori basati sull’esaltazione della forza, sulla sopraffazione nei confronti di chi è descritto come nemico o in condizione di inferiorità, sulla negazione del diritto all’esistenza di chi è considerato diverso.
Sappiamo che ai docenti non mancano mezzi e tempo per recuperare ai danni prodotti sulle proprie alunne e sui propri alunni dall’incontro con apparati dediti professionalmente alla guerra e alla propaganda bellica. E non è su questo che verterà l’incontro al quale vi invitiamo. Vorremmo, invece, con il contributo di ciascuno di voi, redigere una sorta di prontuario (un vademecum, un manualetto) che sia di ausilio ai docenti nelle fasi che precedono gli incontri fra studenti e militari. Uno strumento che contenga una “cassetta degli attrezzi” concettuale e normativa volta a impedire — nel rispetto della funzione educativa delle istituzioni scolastiche e delle prerogative di ciascun docente — che le aule diventino terreno di propaganda bellica e campo di battaglia contro la cultura della pace e della democrazia.
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