La causa davanti al Cga va in decisione.

IMG_20150708_111532-01Oggi davanti al Cga di Palermo è andata in scena l’ultima udienza davanti a un tribunale amministrativo.  Un presidio di attivisti e mamme ha atteso la conclusione dell’udienza davanti la sede del Tribunale amministrativo. Presente inoltre una folta delegazione niscemese, arrivata per l’occasione a Palermo in autobus.

 

 La corte si è riservata di decidere, non si tratta dunque di un rinvio. Impossibile stabilire quando la sentenza verrà emessa ma è ormai solo una questione di tempo. Questa mattina si è svolta infatti l’ultima udienza utile per l’affaire Muos. La corte ha chiesto l’integrazione di un documento del 2011,riguardante la Vinca, la valutazione di incidenza ambientale. Si tratta di un’integrazione di atti già presenti all’interno del fascicolo con cui il Tar aveva dichiarato abusivo il sistema di comunicazione satellitare americano. Nulla di nuovo dunque per quanto riguarda i presupposti. Il Cga è il massimo organo amministrativo che dovrà decidere sulla validità delle autorizzazioni al sistema Muos rilasciate dalla Regione Sicilia, poi revocate e successivamente riportate in vita da Crocetta. Ottimismo tra i legali No Muos, considerata l’assenza di presupposti nuovi rispetto ai dati che avevano fatto dichiarare il Muos “abusivo” al Tar di Palermo. La decisione dovrebbe comunque avvenire entro settembre ma l’attesa potrebbe comunque essere minore. 

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Per quanto riguarda gli scenari futuri, ancora incerti, ricordiamo che un’eventuale conferma circa l’abusività dell’opera potrebbe portare alla richiesta di demolizione da parte dei legali No Muos. 

L’opera attualmente si trova sotto sequestro su richiesta del Procuratore della Repubblica di Caltagirone, sottratto alla disponibilità della marina Usa.

Apprendiamo inoltre dalla stampa che un cittadino americano, un civile e non come si era pensato inizialmente un militare, risulta indagato dalla Procura di Caltagirone insieme ai responsabili delle ditte appaltatrici dei lavori del Muos.

 

L’uomo, Mark Gelsinger, sarebbe secondo la procura il “responsabile dell’appalto per la costruzione del Muos di Niscemi per conto degli Stati Uniti”. Secondo quanto riscontrato dalla Procura, avrebbe la responsabilità di “aver aggiudicato la gara e seguito l’iter per contro del committente statunitense”.

 

L’articolo riporta inoltre che “gli Stati Uniti hanno sollevato il diritto di giurisdizione chiedendo che il loro connazionale indagato sia processato nel loro Paese. Su questo tema sono in corso contatti tra i Ministeri della Giustizia statunitense ed italiano”.

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