Dopo il grande successo della manifestazione nazionale del 30 marzo a Niscemi e in disprezzo della revoca, la marina militare USA continua i lavori nella base della morte.
Nonostante l’incoraggiante riuscita del 30 marzo a Niscemi e contrariamente a chi consigliava che la manifestazione sarebbe stata inutile perché tanto finalmente c’era la revoca delle autorizzazioni, non nutrivamo alcuna illusione che il cammino per fermare la costruzione del Muos e smantellare le 46 antenne NRTF fosse raggiungibile a breve. In fondo in questi ultimi mesi di presidio permanente e di azioni di blocco dei lavori abbiamo sperimentato sia l’ipocrisia di chi dentro le istituzioni pretende di rappresentarci per smobilitare la lotta, sia l’arroganza del governo e dei militari Usa che, dalla Liberazione dal nazifascismo, considerano la nostra isola una loro colonia da riempire di basi di guerra.
La recente venuta in Sicilia del console Moore, per tranquillizzare le istituzioni e i media acquiescenti, ha solo dimostrato la debolezza degli USA, preoccupati della crescita del movimento di lotta NoMuos, e il loro maldestro tentativo di avviare degli studi“indipendenti” sui danni delle onde elettromagnetiche alla salute e all’ambiente; peccato che la marina Usa da 22 anni abbia potuto impunemente stuprare la riserva SIC della Sughereta, grazie soprattutto al servilismo di chi ci ha governato localmente, regionalmente e nazionalmente.
In queste settimane a Niscemi per scoraggiare la partecipazione alla manifestazione del 30 marzo troppi uccelli del malaugurio prevedevano violenze da parte dei dimostranti, mentre la violenza istituzionalizzata delle guerre neocoloniali (in violazione dell’art.11 della nostra Costituzione), delle basi militari Usa e Nato, delle cariche dell’11 gennaio scorso e degli sgomberi dei blocchi è normale amministrazione. Addirittura è stato rimosso il “pericoloso per l’ordine pubblico” muro di giocattoli costruito dai bambini di Niscemi e Caltagirone durante la manifestazione pacifica ma determinata a raggiungere con la lotta i nostri obiettivi.
Se si sono finalmente aperti degli spiragli anche dentro le istituzioni e nei tribunali, se la marina Usa è adesso inchiodata al rispetto delle leggi e all’osservanza del principio di precauzione è grazie alla revoca dal basso esercitata in questi mesi con i presidi e i blocchi dei lavori esercitata da centinaia di cittadini, mamme niscemesi e attivisti NoMuos, oramai presenti in tutta Italia. Dopo la recente ennesima provocazione del proseguimento dei lavori non ci resta (oltre le vie legali) che il proseguimento dei blocchi, per rendere permanente la mobilitazione popolare: entro maggio è in cantiere uno sciopero generale autorganizzato a Niscemi.
Dal 21 al 28 aprile settimana R/ESISTENTE NoMuos
con lavori ecologici e iniziative artistiche e culturali (presentazione mostra fotografica…) nel presidio permanente di contrada Ulmo in vista di un
25 aprile di Liberazione dalle basi di guerra
sino al 28 aprile si organizzeranno varie attività per valorizzare la riserva orientata protetta, per praticare e socializzare il rispetto di un ambiente unico nel Mediterraneo e per renderlo fruibile alle popolazioni
Smilitarizziamo la Sughereta
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