Mentre gli Usa predispongono nuove azioni di guerra utilizzando la Sicilia come servitù militare nel Mediterraneo, le istituzioni politiche italiane continuano imperterrite a difendere a spada tratta gli interessi bellici ed economici degli Stati Uniti, calpestando e reprimendo i propri cittadini ed i loro diritti. A fronte di una retorica e inutile festa dell’autonomia regionale che si celebra proprio oggi, truppe e soldati di un altro paese, indisturbati sfruttano e devastano il territorio dell’isola con armi, basi, droni, radar ed esercitazioni notturne nelle campagne. A Niscemi intanto, non si contano più le denunce, i fogli di via, le sanzioni amministrative di migliaia di euro, fino ad arrivare addirittura agli arresti, nei confronti degli attivisti No MUOS colpevoli di ostacolare, attraverso la resistenza passiva, la continuazione dei lavori all’interno della base, che al momento sono del tutto illegittimi vista l’esistenza di una revoca regionale alle autorizzazioni. Fino a stamattina tre convogli con a bordo operai sono entrati nella base di contrada Ulmo. Nonostante le forze di polizia cerchino in tutti i modi di diffondere notizie false su come si svolgono i fatti, tentando di criminalizzare un movimento sempre più grande e determinato, i video girati mostrano chiaramente da che parte stiano l’abuso e la violenza.
Solerte nel difendere gli interessi degli Usa è anche il Ministero della Difesa italiano, che ha impugnato la revoca regionale alle autorizzazioni. Il 10 maggio scorso si è tenuta la camera di consiglio presso il Tar di Palermo, durante la quale si è tutto limitato ad un semplice rinvio. Il Ministero infatti aveva notificato tardivamente il ricorso al Comune di Niscemi, che chiedeva quindi un rinvio per potersi difendere, ed inoltre, proprio il giorno prima dell’udienza, si apprendeva che il Ministero aveva depositato un nuovo ricorso, identico nel contenuto, ma in cui si allarga l’assurda e paradossale pretesa risarcitoria anche nei confronti del Comune. Ad opporsi al Ministero, contestando la sua legittimazione ad agire per conto e negli interessi degli Stati Uniti, oltre la Regione Siciliana e il Comune, ci sono anche Legambiente ed un gruppo di cittadini niscemesi, la cui azione è sostenuta dal gruppo legale del coordinamento regionale dei comitati. I due ricorsi, per decidere sulla concessione della sospensiva, saranno trattati nella camera di consiglio del prossimo sei giugno. Nel frattempo è stata pubblicata una relazione dei proff. Zucchetti, Coraddu, Levis e Lombardo, in cui ancora una volta vengono messi in evidenza tutti i rischi e i pericoli concreti derivanti dall’impianto del MUOS e tutti i danni già in atto legati alle emissioni delle 46 antenne NRTF. L’opposizione e la lotta al MUOS, con la sua grande mobilitazione popolare, sta agendo su tutti i fronti, e l’azione di un potere arrogante e sordo alle istanze dei cittadini, ha messo già in moto la macchina repressiva. Ma questo non scoraggerà in nessun modo l’azione dei comitati e degli attivisti, che proseguirà fino a quando la sughereta non verrà smilitarizzata.
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