Oggi, 15 febbraio 2016, Samanta Cinniriella Monia La Iacona Marianna Garofalo mamme NO MUOS Caltagirone, unitamente al loro difensore Avv. Goffredo D’Antona, hanno presentato presso la Procura di Caltagirone per inoltro alla Procura di Palermo querela nei confronti dei prof. Zanforlin e Livreri redattori del parere sul rischio per la salute della popolazione di Niscemi, perno sul quale si sono susseguite tutte le autorizzazioni al sistema MUOS, ipotizzando il reato di falso ideologico per omissione ex art. 483 c.p.
La denunzia trae fondamento dai tantissimi dati omessi nel citato parere e “ scoperti “ solo a seguito dell’audizione tenuta dinnanzi alla IV commissione Ambiente e Turismo della Regione Siciliana il 5 febbraio 2013. e rapportato quanto da loro detto al precedente atto dagli stessi redatto abbiamo ritenuto giusto denunciare come il parere dei professori Livreri e Zanflorin,che rappresenterà il sia assolutamente incompleto ed omissivo.
E’ emerso che il parere è stato redatto su misurazioni assolutamente insufficienti per addivenire ad una statuizione di non pericolosità sulla salute dell’uomo tutto su commissione della Marina Usa e non della Regione Siciliana e su dati relativi ad altro impianto installato nelle isole Hawaii
Preso atto di queste omissioni nonché della incompletezza dell’atto nel voler noi mamma tutelare il diritto alla salute ed all’ambiente non solo dei nostri figli ma di tutti chiediamo all’Autorità Giudiziaria se questi fatti non siano configurabili imputabili al reato di falso ideologico in omissione.
Qui il testo completo dell’esposto:
ILL.MO SIG. PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI PALERMO
Siamo Marianna Garofalo, Monia La Iacona, Samanta Cinnirella , ed esponiamo quanto segue.
I fatti che ci aggiungiamo a narrare sono relativi alle autorizzazioni regionali finalizzate alla costruzione del M.U.O.S di Niscemi.
Com’è noto l’aspetto iniziale e centrale di tutte le autorizzazioni rilasciate è il parere redatto da due professori Livreri e Zanforlin dell’università di Palermo.
Un parere che si scoprirà in seguito essere assolutamente incompleto, e nel corpo del quale i due professori omisero una serie di dati, che ove espressi, mai avrebbe potuto far sì che le varie autorizzazioni venissero rilasciate. E’ noto che la Regione Sicilia revocò, in un primo momento le autorizzazioni, proprio a causa di detto parere che si scoprì incompleto.
La presente denunzia è finalizzata a verificare se tale parere integri il reato di falso ideologico per omissione.
In data 05 febbraio 2013 presso l’assemblea Regionale Siciliana dinnanzi la quarta commissione – Ambiente e territorio – presieduta dall’on.le Trizzino si procedeva all’audizione dei rappresentanti del Movimento NO M.U.O.S di Niscemi (CL) e dei docenti delle Università di Palermo, Pisa e del Politecnico di Torino sul rischio sanitario da inquinamento elettromagnetico del sistema M.U.O.S.
Nel corso dell’escussione venivano ascoltati il prof. ing. Luigi Zanflorin e la prof. ing. Patrizia Livreri i quali avevano redatto parere il citato parere.
Nel parere espresso, su carta intestata dell’ateneo di Palermo dipartimento ingegneria elettrica, elettronica e delle telecomunicazioni, si forniva una presentazione del sistema M.U.O.S. quali: le funzioni e come sarebbe stato realizzato in sostituzione delle attuali 46 antenne installate nel sito di Niscemi.
Il parere si basava sul rapporto finale dell’indagine di conformità del sito con finalità di approvazione per gli effetti ambientali elettromagnetici dell’installazione di un sistema ad obiettivo utente mobile (M.U.O.S.) e di trasmettitori elicoidali a frequenza ultra-alta presso la stazione di trasmissione radio della Marina USA dello Space and naval warfare system center – Charleston, Carolina del Sud; sulle schede tecniche M.U.O.S.; sulle misure e le simulazioni effettuate dall’A.R.P.A.
I professori Zanflorin e Livreri ritenevano che le misure compiute dall’A.R.P.A. nell’area del Comune di Niscemi fossero state condotte con strumentazione adeguata e metodologia corretta e “pienamente attendibile”; che la percezione della portata degli effetti del M.U.O.S. ed i risultati numerici pervenuti facevano affermare che il sistema M.U.O.S. “presenta valori di campo elettromagnetico di gran lunga inferiori a quelli generati dal sistema di comunicazione attualmente esistente e funzionante presso la base militare americana di Niscemi” e “si presenta come un sistema migliorativo sia dal punto di vista di progetto elettronico sia in termini di valore di campo elettromagnetico cui può essere sottoposta la popolazione” non comportando il sistema di trasmissione M.U.O.S. condizioni di rischio per la salute dell’uomo.
Nel corso dell’audizione invece emergevano fatti assai diversi.
Il professore Zanflorin ammetteva che aveva effettuato ricerche sugli effetti biologici da campi elettromagnetici (basandosi sui dati dell’A.R.P.A.) “ riscontrando alterazioni sulla proliferazione cellulare non escludendo possibili rischi anche per la regolarità del traffico aereo od in seguito agli effetti derivanti in caso di rottura dell’antenna o di errore di puntamento. Nonché affermava “che se i campi e/m sono modulati su impulsi prossimi a quelli umani è possibile modificare sinanche il battito cardiaco .. “
Alle contestazioni del presidente on.le Trizzino di alcune parti del parere in cui si sosteneva che con il M.U.O.S. non vi fossero rischi per la salute il prof. Zanforlin eccepiva che si trattava di un impianto di comunicazione satellitare che ancora doveva essere attivato e che il problema vero era riferibile alle condizioni effettive di operatività che ne sarebbero venute fuori.
Tali fatti, rilevanti, venivano però omessi nel parere dei professori basato su dati forniti dalla Marina Militare USA (parte interessata) e su misurazioni non attendibili operate dall’A.R.P.A.
Nel corso dell’audizione si apprendeva ancora che erano stati presi come riferimento i dati relativi alle emissioni elettromagnetiche registrate in un analoga postazione di antenne M.U.O.S. operanti nelle isole Hawaii. Anche questa circostanza veniva omessa nel parere.
Nel parere si induceva a credere falsamente che il sistema M.U.O.S. fosse funzionante e si fossero registrati i valori; mentre il primo satellite del sistema M.U.O.S. verrà messo in orbita nel luglio 2012 sicché tutti i valori misurati nelle isole Hawaii erano inattendibili.
Si affermava che le misure effettuate dall’A.R.P.A. fossero state condotte con strumentazione adeguata e metodologia.
Anche in questo caso i professori omettevano e ponevano in essere un atto il cui contenuto era diverso rispetto alle risultanze dell’A.R.P.A.
L’A.R.P.A. si era limitata ad emettere un parere non vincolante considerata la mancanza di dati sufficienti e l’inadeguatezza degli strumenti utilizzati. Secondo i dati dell’A.R.P.A. le emissioni in alta frequenza da sole superano i limiti fissati dalla legge. I limiti di campo del M.U.O.S. è di circa 67 km mentre la piazza principale di Niscemi dista appena 5 Km.
Anche queste circostanze sono state omesse nel parere de quo.
Così come è stato omesso di indicare chi fosse il committente del parere redatto dai docenti dell’Università di Palermo da identificarsi ribadiamo nella Marina Militare USA.
Ed invero il professore Zanflorin durante l’audizione riferiva che la Marina Militare degli Usa gli aveva richiesto un parere così come la professoressa Livreri dichiarava di aver sottoscritto un agreement con gli Stati Uniti e quindi molti dati non potevano essere comunicati e quindi verificati ci permettiamo di aggiungere.
In breve solo a seguito dell’audizione è emerso:
1) che le emissioni elettromagnetiche inducono alterazione nella proliferazione cellulare e in determinati casi nella frequenza del battito cardiaco;
2) che il parere redatto dai Professori Zanflorin e Livreri è stato redatto sulla base dei dati relativi ad altro impianto installato nelle Isole Hawaii;
3) che il suddetto parere è stato commissionato dalla Marina USA e non dalla Regione Siciliana o dalla università di Palermo;
4)che le misurazioni dell’A.R.P.A erano assolutamente insufficienti per addivenire ad una stazioni di non pericolosità.
Tutto ciò doveva essere evidenziato e non invece omesso nel parere citato
Nel caso de quo sussistono tutti gli elementi sia sul piano soggettivo sia oggettivo affinché nella condotta dei professori Livreri e Zanforlin sia ravvisabile la fattispecie di cui all’art 483 c.p..
Il reato di falso pubblico in atto pubblico è configurabile non soltanto per quello che viene detto ma anche per quello che viene taciuto allorquando per occultamento di elementi essenziali a descrivere perfettamente e compiutamente il fatto oggetto delle dichiarazioni ne risulti una rappresentazione non veridica e quindi oggettivamente falsa.
Nel redigere il documento su carta intestata dell’Università di Palermo presentato al presidente della Regione gli estensori hanno taciuto elementi essenziali rappresentando una realtà diversa rispetto a quella reale.
La falsità in atto pubblico può integrare il falso per omissione allorché l’attestazione incompleta – perché priva dell’informazione su un determinato fatto – attribuisca al tenore dell’atto un senso diverso, cosi che l’enunciato descrittivo venga ad assumere nel suo complesso un significato contrario al vero” (Cass., Sez. V, n. 45118 del 23/04/2013, Di Fatta, Rv 257549). Più volte la Corte di Cassazione ha affermato che “la falsità ideologica può essere consumata anche mediante un’attestazione incompleta, ogniqualvolta il contenuto espositivo dell’atto sia, comunque, tale da far assumere all’omissione dell’informazione, relativa ad un determinato fatto, il significato di negazione della sua esistenza” (Cass., Sez. V, n. 18191 del 09/01/2009, De Donno; Cass.- Sez. V sent n. 5635 del 05.02.2015).
Integra il reato di falso ideologico in atto pubblico la condotta del privato che formando un attestazione tace dati la cui omissione produca il risultato di una documentazione incompleta o comunque contraria anche se parzialmente al vero. (Cass., Sez. VI, n. 21969 del 14/12/2012, Bardi, Rv 256544).
Nel caso in specie si registrano omissioni di dati idonei a dare completezza all’atto.
Il parere redatto è atto prodromico a quello che sarà il protocollo di intesa tra Regione e Ministero, ma lo stesso è viziato poiché incompleto ed omissivo.
Sono stati omessi di indicare quali dati certi e scientificamente inoppugnabili sono stati utilizzati dai professori Livreri e Zanforlin per affermare la sicurezza del M.U.O.S.
La professoressa Livreri si sarebbe basata insieme allo Zanforlin su dati secretati forniti dall’ente committente da individuare nella Marina Militare USA. Avrebbero invece avuto l’obbligo di darne contezza nell’atto visto la delicatezza della questione.
Nel parere viene omesso di dire che alcun satellite del sistema M.U.O.S. ancora era stato messo in orbita per cui i valori presi come riferimento afferenti la stazione M.U.O.S. in Hawaii erano inattendibili.
E’ indubbio che qualora si fossero presentati nel parere i dati reali e veritieri del sistema M.U.O.S. e dei rischi alla salute dell’uomo non si sarebbe giunti al protocollo di intesa tra Regioni e Ministero della Difesa e successive autorizzazioni.
Per quanto sin qui esposto, per i fatti di cui sopra chiediamo che la S.V. proceda nei confronti del prof. ing. Luigi Zanflorin docente presso l’Università di Palermo, e nei confronti della prof. In.Patrizia Livreri docente presso l’Università di Palermo qualora ne ricorrano i presupposti per il reato di cui all’art. 483 c.p. avendo in concorso attestato nel parere redatto 11 marzo 2011 su carta intestata dell’università di Palermo fatti non rispondenti al vero e omettendo dati rilevanti fornendo, altresì, una documentazione incompleta e quant’altro si ravvisi.
Chiediamo ai fini dell’art. 408 c..p. di essere informate di un’eventuale richiesta di archiviazione.
Eleggiamo domicilio presso lo studio del nostro difensore avv. Goffredo D’Antona del foro di Catania
Si allega parere citato e verbale della Commissione ambiente Regione Sicilia del 5 febbraio 2013
Con ossequio
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