LEGAMBIENTE E IL COORDINAMENTO REGIONALE DEI COMITATI NO MUOS DIFFIDANO IL MINISTRO DELLA DIFESA E GLI ENTI REGIONALI AD ATTUARE LA SENTENZA DEL TAR
Nella giornata di venerdì 6 marzo, i legali di Legambiente e del Coordinamento Regionale dei Comitati No MUOS hanno notificato per posta elettronica certificata (PEC) una diffida per l’attuazione della Sentenza del TAR Palermo dello scorso 13 febbraio.
Da tale data la Sentenza regolarmente comunicata dalla Cancelleria del TAR è immediatamente esecutiva in via amministrativa. Nessuna delle amministrazioni interessate ha provveduto e i lavori nella base stanno proseguendo sotto scorta delle forze dell’ordine. Cosa che ha reso necessaria nei giorni scorsi la notifica di un monitorio agli organi di pubblica sicurezza.
Tale comportamento è illegittimo e fonte di nuovi abusi posto che, in seguito all’annullamento con effetti dall’origine delle autorizzazioni regionali e dell’avvenuta decadenza e mancato rinnovo del nullaosta paesaggistico, come riconosciuto dalla Sentenza del TAR, le opere prive di autorizzazioni di qualsiasi tipo sono da considerare integralmente abusive.
I legali di Legambiente e del Coordinamento Regionale dei Comitati No MUOS si rivolgono direttamente a chi sarebbe chiamato a dare esecuzione alla sentenza e specificamente:
- Il Ministro della Difesa, in quanto proprietario dell’area sulla quale è stata realizzata l’istallazione abusiva e perché in forza del “Memorandum di intesa tra il Ministero della Difesa della Repubblica Italiana ed il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti D’America relativo alle installazioni/infrastrutture concesse in uso alle Forze Statunitensi in Italia del 2 febbraio 1995” spetta al Comandante Italiano della Base far rispettare l’ordine pubblico all’interno della base e, quindi, anche le normative e le sentenze dei giudici italiani oltre ai provvedimenti dell’autorità amministrativa.
- L’Assessore al Territorio dei Ambiente, poiché l’annullamento del TAR ha riguardato la c.d. revoca delle revoche del 14 luglio 2013, ha la responsabilità di dare attuazione ai propri provvedimenti di annullamento del 29 marzo 2013 divenuti definitivi e dotati di esecutorietà amministrativa;
- L’Azienda Regionale delle Foreste Demaniali, quale ente gestore della Riserva Naturale Orientata “Sughereta di Niscemi” all’interno della quale, in zona “A” di massimo rispetto è stata realizzata l’opera abusiva in quanto priva di autorizzazioni;
- La Soprintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali di Caltanissetta, in quanto l’opera risulta completata dopo la scadenza del nullaosta paesaggistico mai rinnovato.
Nei prossimi giorni, spiegano i legali, ove l’immobilismo degli Enti intimati dovesse protrarsi, malgrado la diffida, provvederemo a prendere provvedimenti più drastici nei confronti dei soggetti inadempienti per cercare di ovviare ad una situazione di stallo ed illegittimità diffusa che appare un’autentica negazione dello stato di diritto.
Lascia un commento