SABOTARE LA GUERRA, FERMARE IL MUOS
Venerdì 7 agosto all’interno del campeggio No Muos si è tenuta un’assemblea contro la guerra e le conseguenze politiche e sociali che questa comporta.
Niscemi, Sigonella, Trapani Birgi, Augusta, per citare gli esempi più noti dimostrano come la Sicilia diventa sempre più il centro logistico delle guerre che imperversano nelle aree del bacino Mediterraneo ma anche in Medio Oriente e Centro Africa. I droni, cacciabombardieri senza pilota, partono dalle basi siciliane per portare il loro carico di morte e distruzione nell’area medio-orientale. Il sistema Muos permetterà una gestione altamente tecnologica delle guerre americane nel mondo, controllando anche questi strumenti di morte in maniera ancora più efficace.
A partire dall’opposizione al Muos e dall’intenzione di sabotare la tendenza alla guerra condivisa dal governo italiano sempre più subalterno alle politiche imperialiste Usa, l’assemblea si è soffermata su alcuni aspetti:
– la tendenza alla guerra è la soluzione che ogni borghesia al potere mette in atto per regolare le relazioni estere e normalizzare quelle interne, mettendo a tacere le opposizioni popolari; la guerra dovrebbe permettere secondo loro di uscire dalla crisi in cui si dipanano con l’accaparramento delle risorse energetiche altrui e il controllo di nuovi mercati. Tra le potenze che adottano questa strategia in prima fila c’è l’Italia, ottava tra i produttori di armi al mondo e coinvolta in svariati interessi, militari e non, nell’area del Mediterraneo, in Africa, in Medio Oriente.
– quello che i media ipocritamente chiamano emergenza immigrazione non è altro che il risultato della devastazione di fame e carestie provocate dalle aggressioni imperialiste. Interi popoli costretti a scappare che, quando non muoiono in mare, subiscono il razzismo e l’emergenza creata ad arte per speculare sull’accoglienza e per innescare la guerra tra poveri tanto utile a chi governa in un momento di crisi. Crisi che si acuisce sempre più e che ci mostra il crudele paradosso di sempre più fondi destinati alle spese militari, e continui tagli a scuola, sanità, e agli altri diritti sociali.
– contro le politiche guerrafondaie degli Stati aumenta, tra mille difficoltà, la resistenza dei popoli: dal Donbass al Kurdistan alla Palestina, dalle metropoli dell’Occidente alle aree più dimenticate del Pianeta, il capitalismo, l’imperialismo, il militarismo trovano sempre più difficoltà nello sviluppare i loro progetti. Noi ci schieriamo, senza se e senza ma, a fianco dei popoli che resistono e ribadiamo che la lotta, da Niscemi a Kobane è una sola.
Proprio in questi giorni una sentenza del Cga ha ribaltato tutti i procedimenti che nell’ultimo anno avevano portato al sequestro del Muos da parte della procura di Caltagirone. Il Cga ha nominato un pool di verificatori che dovrà decidere se la costruzione del Muos arrecherà danni alla salute dei cittadini niscemesi e non solo. Questo pool, le cui decisioni verranno prese a maggioranza, è formato per tre dei suoi cinque membri da ministri del governo Renzi.
Il nemico adesso è chiaro: il governo italiano piegandosi completamente agli interessi del suo padrone, il governo statunitense, si pone direttamente come soggetto che deciderà la sorte del Muos.
Come accade da anni – anche se molti hanno fatto finta di non vedere e non capire – il partito democratico nelle sue varie ramificazioni nazionali e regionali, si dimostra il vero garante della militarizzazione del territorio e dell’operazione Muos, asservito completamente al governo statunitense. Non mancheremo di continuare a fare sentire la nostra voce al governo e agli esponenti locali del pd che saranno complici di queste scelte scellerate e assassine.
Per tutto questo, per ribadire la nostra opposizione alle guerre imperialiste, al militarismo dilagante, all’affossamento dei diritti sociali, saremo a Napoli il 24 ottobre al corteo contro le manovre militari della Nato nel Mediterraneo.
No Muos fino alla vittoria
Movimento No MUOS
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