Nota: Omissioni e ritardi nella comunicazione della relazione di ARPA Sicilia “Dati CEM-RF in prossimità della base NRTF U.S. Navy nel territorio del comune di Niscemi (CL). Misure effettuate nel periodo Giugno-Agosto 2014”
Gli avvenimenti degli ultimi mesi ci costringono a stilare una nota per denunciare il comportamento omissivo di alcuni dei soggetti preposti alla tutela della sicurezza e della salute dei cittadini.
Tali comportamenti omissivi hanno ostacolato il regolare svolgimento del nostro incarico di consulenti degli avvocati che hanno curato il ricorso contro le autorizzazioni concesse alla realizzazione dell’impianto MUOS presso la base NRTF di Niscemi, ricorso accolto dalla sentenza n. 461 del TAR della Sicilia.
Questi sono, in sintesi, i fatti che intendiamo denunciare:
i funzionari di ARPA Sicilia, nel Giugno 2014, sono stati invitati all’interno della base NRTF Niscemi in occasione dei test di funzionamento delle antenne paraboliche del MUOS effettuate dai militari USA, e hanno effettuato misurazioni del tutto inutili per la certificazione di conformità dell’impianto rispetto alla normativa vigente. Infatti i test sono stati condotti in condizioni difformi rispetto a quelle previste per l’effettivo funzionamento dell’impianto, tali da generare livelli di campo inferiori a quelli prodotti durante il suo funzionamento ordinario.
A questo punto incominciano i fatti inspiegabili: ARPA Sicilia afferma infatti di aver spedito il relativo rapporto di misura al sindaco del municipio di Niscemi, responsabile della sicurezza sanitaria della popolazione residente, il 27 Marzo 2015 (protocollo 0018917) attraverso la Posta Elettronica Certificata, mentre i funzionari comunali negano di averlo mai ricevuto. La cosa è tanto più grave dato che è in corso un giudizio nel quale il Ministero della Difesa (attraverso l’Avvocatura dello Stato) chiede al CGA di Palermo l’annullamento della sentenza n. 461 del TAR. Il Ministero della Difesa risulta invece informato delle misure effettuate sul MUOS da ARPA Sicilia, e del relativo rapporto, tanto da averlo depositato in giudizio, mentre tutte le altre parti, compreso il Comune di Niscemi, non ne risultavano informate.
La conseguenza è stata che i consulenti tecnici delle parti lese (tra cui lo stesso comune di Niscemi), hanno potuto prendere visione del rapporto ARPAS in questione, depositato in giudizio dall’Avvocatura dello Stato, solamente il giorno prima dell’udienza (udienza del 15 Aprile dedicata alla richiesta di sospensiva), con una evidente violazione dei diritti della difesa.
Queste “misteriose sparizioni” della documentazione, che si ripetono simili, a distanza di anni, ci inducono a pensare che non si tratti solo di superficialità e disorganizzazione delle amministrazioni, ma che vi siano stati comportamenti omissivi deliberati e dolosi.
Entrando poi nel merito dei contenuti della relazione di ARPA Sicilia in questione: “Dati CEM-RF in prossimità della base NRTF U.S. Navy nel territorio del comune di Niscemi (CL). Misure effettuate nel periodo Giugno-Agosto 2014” , in particolare al paragrafo “misure puntuali all’interno della base NRTF di Niscemi nel mese di Giugno 2014”, dove si descrivono i rilievi effettuati il 4 e il 26 Giugno 2014 da funzionari di ARPAS in occasione dei test di funzionamento delle antenne paraboliche del MUOS operanti in banda Ka, va evidenziato come i funzionari di ARPA Sicilia abbiano condotto questi test in condizioni completamente difformi da quanto previsto dalla normativa. Infatti:
– I test sono stati condotti in assenza del necessario modello previsionale delle emissioni, esplicitamente richiesto dalla normativa, che non è mai stato fornito dalla US Navy, ne è stato possibile produrre autonomamente per l’assenza di dati radiotecnici completi relativi all’impianto (mai forniti dall’US Navy). In assenza di un tale modello previsionale non è possibile scegliere i punti di misura in base al criterio del “caso peggiore possibile” (vanno scelti i punti in cui l’irraggiamento risulta più intenso). Evidentemente il tecnico addetto alla misura è stato costretto a scegliere i punti sulla base della sua esperienza e del suo intuito, con risultati non prevedibili.
– I test sono stati condotti in condizioni di funzionamento completamente diverse da quelle di progetto. In particolare: la potenza di emissione risulta fortemente ridotta (test effettuato con potenze variabili da 28 W a 200 W, mentre la potenza massima prevista dal progetto è 1600 W) ; l’angolo di inclinazione del fascio emesso, rispetto all’orizzonte, è molto superiore rispetto a quanto previsto per il funzionamento effettivo (test effettuati con angolo di elevazione minimo di 29.5°, mentre l’angolo di elevazione minimo effettivamente previsto è di 14.7°).
Le condizioni prescelte per il test sono quindi destinate a generare campi elettromagnetici al livello del suolo, senz’altro inferiori rispetto a quelli prodotti nelle effettive condizioni di funzionamento.
Quella verificatasi non è purtroppo una situazione nuova, anche nel Settembre 2012 avevamo dovuto constatare come documenti molto importanti, prodotti da ARPA Sicilia in merito al progetto MUOS a Niscemi, non fossero presenti negli archivi comunali, benché risultassero ufficialmente trasmessi da ARPAS.
Questa ennesima “misteriosa sparizione” risulta però ancora più grave, visto che sul progetto MUOS è in corso un contenzioso legale che oppone il Ministero della Difesa ad altri molteplici soggetti, tra cui il Comune di Niscemi. In questo procedimento una parte (il Ministero della Difesa e l’Avvocatura dello Stato) risulta sempre tempestivamente informata del (discutibile) operato dei funzionari ARPAS, mentre tutte le altre sono tenute all’oscuro di tutto, sino alla vigilia delle udienze. Un fatto evidentemente grave e inaccettabile su cui bisogna fare chiarezza.
Massimo Coraddu,
Alberto Lombardo,
Fiorenzo Marinelli,
Marino Miceli,
Massimo Zucchetti
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