Alle 14,00 è iniziata la discussione generale della mozione sul MUOS alla Camera. Dopo l’intervento del rappresentante del governo, alle 16,42 il seguito della discussione è rinviato a successiva seduta.
L’iter dovrebbe concludersi entro una quindicina di giorni.
Oggi alla Camera dei Deputati si discute l’Atto ispettivo 1-00344. Una mozione i cui primi firmatari sono Erasmo Palazzotto (SEL); Gianluca Rizzo (M5S); Paolo Beni (PD); Mario Sberna (PI). I Parlamentari firmatari della Mozione, accogliendo una sollecitazione venuta dal Coordinamento Regionale dei Comitati No MUOS, chiedono al Governo di sospendere ogni accordo bilaterale riguardante il MUOS. Tali accordi, infatti, non sono sorretti dal Trattato NATO, che non prevede l’obbligo da parte degli stati membri di sopportare la presenza di militari ed armamenti stranieri sul proprio territorio, e riguardano scelte di politica internazionale di primaria importanza. In particolare, per quanto riguarda il MUOS, trattandosi di installazione di Uso Esclusivo delle Forze Armate USA, che fa parte di un sistema di comunicazione globale che richiede il simultaneo funzionamento di tutti i trasmettitori, la sua messa in funzione comporterà l’immediata partecipazione a tutte le scelte belliche Statunitensi senza possibilità di dissociarci. Sono evidentissime le ricadute sul piano della politica internazionale perché evidentemente ci proietteranno in una condizione di ostilità verso alcuni paesi verso i quali magari abbiamo rapporti diplomatici e commerciali. Altrettanto evidente che, all’interno del nostro territorio, stiamo consentendo l’installazione di un obiettivo sensibile di primaria importanza. Nelle guerre moderne, infatti, i sistemi di comunicazione hanno rilevanza strategica addirittura superiore agli armamenti e divengono obiettivo principale degli attacchi nemici. Ciò che è più grave, secondo i parlamentari firmatari della mozione è che simili decisioni siano state prese dal Governo e da rappresentanti delle Forze Armate, sottraendole totalmente al dibattito parlamentare. Con evidente violazione dell’Art. 80 della Costituzione che prevede che gli accordi internazionali aventi valore politico sono rimessi all’approvazione da parte del Parlamento.
Il Coordinamento regionale dei Comitati No MUOS, dopo il voto scellerato del Senato che non ha accolto lo scorso 19 giugno analoga mozione, spera nella decisione della Camera nella quale vigono maggioranze diverse. Se il Senato ha ritenuto di non avere voce in capitolo su scelte di politica internazionale di tale importanza è evidente che i Senatori sono già consapevoli dell’inutilità del Senato stesso come luogo istituzionale e ne abbiano voluto dare l’autocertificazione.
Con un comunicato diramato dal Coordinamento dei Legali No MUOS erano state evidenziate le mille inesattezze riferite in occasione della discussione al Senato dal Sottosegretario alla difesa Gioacchino Alfano. Sulle stesse inesattezze con altro comunicato di oggi, l’Associazione Antimafie Rita Atria, da sempre impegnata nella lotta No MUOS ha dichiarato che ha in corso di deposito una querela per falso nei confronti dello stesso Gioacchino Alfano.
Il Coordinamento Regionale dei Comitati No MUOS attende da parte del Deputati quel sussulto di orgoglio che è mancato ad un Senato ormai in disarmo. In vista potrebbe esserci l’apertura di un’inedita procedura per conflitto di attribuzioni davanti alla Corte Costituzionale ed annuncia che la battaglia NO MUOS continua a tutti i livelli, con un’estate calda di appuntamenti che culminerà nella manifestazione nazionale del prossimo 9 agosto.
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