Il coordinamento dei comitati regionali No MUOS, in vista della grande manifestazione del 30 marzo a Niscemi, non può non denunciare l’atteggiamento ambiguo della regione Sicilia in merito alla revoca delle autorizzazioni alla costruzione del MUOS. Dopo la seduta della commissione sanità della regione tenutasi a Palermo il 5 febbraio scorso, il Presidente Crocetta dava mandato all’assessore all’ambiente di avviare il procedimento di revoca delle autorizzazioni, visti i dati e le relazioni emersi dalla seduta, relativi alla pericolosità del MUOS, ed al dir poco lacunoso iter amministrativo che ha portato al rilascio delle autorizzazioni. Quest’atto è stato seguito dalla rassicurazione del console americano sulla sospensione dei lavori, chiedendo in cambio ai comitati di interrompere i blocchi dei militari USA. In realtà si è scoperto che nascosti tra i soldati americani che entravano alla base, c’erano degli operai, e questa circostanza ha messo fortemente in dubbio l’effettiva sospensione dei lavori, costringendo gli attivisti e le donne del comitato mamme No MUOS a continuare i blocchi, e ricevendo per questo anche degli avvisi di garanzia, oltre che violenti strattonamenti e spintoni da parte delle forze dell’ordine. Inoltre, in continuità con questo arrogante atteggiamento, c’è la scelta della regione di costituirsi a sostegno del comune di Niscemi all’interno del procedimento pendente davanti il Tar di Palermo. Con la revoca effettiva delle autorizzazioni il procedimento sarebbe decaduto, in questo modo invece la regione è sia a favore che contraria alle autorizzazioni da lei stessa rilasciate ed impugnate dal comune di Niscemi nel 2011, con il risultato che il Tribunale ha fatto commissionare un altro studio, a seguito del quale, il 4 aprile prossimo è previsto l’arrivo a Niscemi del verificatore incaricato della nuova perizia. Questa mossa della regione, incoerente con quanto deciso a febbraio, cela il rischio che questi siano tutti modi per prendere tempo e raccogliere “scuse” per non procedere alla revoca delle autorizzazioni, come emerso dall’incontro tra Monti e Crocetta di alcuni giorni fa. In questo quadro si inserisce anche il tour del console americano in Sicilia, che sta incontrando politici e pezzi del movimento per propagandare la lealtà e la trasparenza del governo americano sulla vicenda MUOS. Sarebbe stato molto più opportuno però, che questa trasparenza fosse venuta fuori durante la seduta della commissione sanità a cui il rappresentante del governo Usa era stato invitato e a cui non si è presentato. Se davvero il governo americano vuole essere trasparente come dice, dovrebbe innanzitutto rendere pubblici tutti i documenti sul MUOS, a cui finora i consulenti e studiosi del comune di Niscemi non hanno avuto accesso, e non celebrare incontri ad uso e consumo dei media.
Il coordinamento invita quindi a partecipare al corteo del 30, che sarà grande, partecipato e pacifico, come è stata la manifestazione dei No Tav di sabato scorso in Val di Susa, con cui il coordinamento regionale ha condiviso la piattaforma di lotta per la difesa della salute, del territorio e dell’ambiente. Il movimento cresce ogni giorno e non è più formato solo da attivisti dei comitati, ma da sempre più persone che hanno capito la gravità della questione su cui si gioca il futuro di questa terra. Solo una grande e permanente mobilitazione popolare riuscirà a fermare l’installazione delle parabole e riuscirà ad ottenere lo smantellamento delle 46 antenne NRTF, restituendo la sughereta smilitarizzata ai niscemesi e ai siciliani che a gran voce e con determinazione ripudiano strumenti di guerra e di morte.
25.03.2013 Coordinamento dei comitati regionali No MUOS
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