Il Presidente della Camera, Laura Boldrini, ha presentato a Piazza Armerina, nel pomeriggio di domenica 20 ottobre, il libro Solo le montagne non si incontrano mai contenente la storia di Murayo, una ragazza somala adottata da un militare e che, successivamente, ritrova il padre in Kenia. Pubblico commosso per una vicenda umana che, di fronte ai fatti tragici legati agli sbarchi di questi ultimi giorni, acquista un’ulteriore rilevanza sociale ed etica.
Occasione anche unica che un gruppo di attivisti di Niscemi e di Piazza Armerina non si è lasciata scappare, attendendo la Boldrini davanti al Teatro Garibaldi con le bandiere No MUOS.
Al momento dell’arrivo della Presidente della Camera, una mamma del Comitato Mamme di Niscemi ha consegnato alla presidente Boldrini la copia della lettera che il Comitato le aveva inviato mesi fa, mentre un’attivista di Piazza Armerina le ha donato il libro Piazza No MUOS che descrive, attraverso i comunicati stampa diramati, un anno di attività e mobilitazione sulle 46 antenne già attive in Contrada Ulmo e sull’impianto delle mega parabole del MUOS in costruzione.
La Boldrini si è immediatamente espressa favorevole all’incontro chiesto dagli attivisti che si è tenuto dopo la presentazione del libro.
La delegazione che ha incontrato il Presidente della Camera era composta da Salvatore Giordano, Comitato No MUOS Piazza Armerina e componente del Coordinamento Regionale dei Comitati, Guglielmo Panebianco, No MUOS Sicilia, e Claudia Pedilarco del Comitato Mamme No MUOS di Niscemi.
L’incontro è durato circa trenta minuti e la Boldrini si è mostrata molto interessata ad approfondire la tematica, in parte di sua conoscenza. È stata invitata a recarsi a Niscemi per rendersi conto personalmente della situazione e a promuovere il dibattito in Parlamento in merito all’impianto per la guerra creato su territorio italiano dalla Marina statunitense senza che il Parlamento Italiano si sia mai espresso.
In particolare, riferiscono gli attivisti che l’hanno incontrata in privato, la presidente della Camera, nel corso del colloquio (cordiale e davvero privo di formalità) con la delegazione No MUOS, si è impegnata a tenere nella dovuta considerazione i contenuti della mozione che sarà presentata a Roma il 23 ottobre circa la violazione degli artt 80, 87 e 11 della Costituzione. Senza nascondere la propria perplessità per il fatto che il Parlamento non sia mai stato investito della cessione di una base militare all’esclusivo uso di un Paese straniero sia pure alleato. Condividendo pure la preoccupazione espressa dal movimento No MUOS per i rischi bellici cui sarebbe esposta la popolazione locale e la nazione italiana a causa dei conflitti degli Stati Uniti.
Nessun impegno la presidente si è sentita di prendere circa una visita “in situ” a Niscemi in tempi brevi, senza però declinare l’invito che spera di potere accettare per il futuro. Ha assicurato, nondimeno, che avrebbe chiesto spiegazioni per iscritto al governo del perché non abbia recepito le considerazioni critiche espresse nella relazione dell’Istituto Superiore della Sanità circa la pericolosità dell’impianto MUOS di Niscemi per la salute, l’ambiente e il traffico aereo.
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