Anche da Torino sentiamo l’esigenza di ribadire un concetto che forse molte persone o realtà politiche e di lotta non hanno ben chiaro. Siamo antifascisti e non potrebbe essere altrimenti. Come si legge a chiare lettere al punto 7 della Carta d’Intenti condivisa dal Coordinamento dei Comitati No Muos e da qualunque realtà o individualità che in essa può trovare un punto di riferimento siamo un “movimento apartitico e aconfessionale, ad adesione individuale, fatto di persone, di culture, estrazioni sociali e convinzioni politiche differenti, ma che si riconoscono nei valori imprescindibili della libertà, dell’uguaglianza, della solidarietà, dell’antifascismo e dell’antirazzismo.”
Il Comitato No Muos Torino si dissocia categoricamente da qualunque evento, manifestazione o altro organizzato (in modo autorizzato e non) da gruppi neofascisti dichiarati o subdoli.
Per questo motivo denunciamo quanto accaduto il 30 novembre a Palermo dove organizzazioni aderenti a Casa Pound e Fratelli d’Italia hanno messo in piedi una manifestazione nascondendosi dietro la sigla Rete No Muos che non rappresenta il movimento né tantomeno la popolazione che da anni scende in strada e presidia il cantiere in c.da Ulmo a Niscemi. Gli antifascisti No Muos hanno risposto con un presidio riuscendo a rendere difficoltoso il loro passaggio e portando alla luce la loro vera natura. Solidarietà massima all’attivista arrestato e poi rilasciato perché anche il Gip ha riconosciuto questa essere una misura eccessiva.
La repressione della lotta continua, ma resistiamo e lottiamo perché non si trasformi in un pretesto per favorire il ritorno di ideologie fasciste e dittatoriali.
Come è successo gionrno 4 dicembre a Palazzo Nuovo. Il Fuan, organizzazione studentesca di estrema destra aveva l’intenzione di promuovere un volantinaggio all’interno dell’edificio dell’Università, ma molti studenti si sono opposti a questo tentativo di propaganda. Le Forze dell’Ordine accorse, ma che già erano state viste appostate in zona, hanno caricato gli studenti antifascisti provenienti anche dal liceo e dalle facoltà vicine, nel corridoio di ingresso, sostanzialmente proteggendo il Fuan. Il neo-rettore Ajani in seguito a un corteo spontaneo che è arrivato fino al Rettorato per avere chiarimenti in merito all’accaduto, ha risposto di non essere stato interpellato. Un fatto gravissimo e che non deve passare inosservato.
Il fascismo tenta di riprendere spazio, cerca e trova sostegno nelle forze del dis-ordine. Non possiamo tacere, non possiamo stare a guardare.
No Muos Torino
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