Mail art è, letteralmente, arte che viaggia per posta. Che sceglie di comunicare il proprio messaggio, di diffondersi e dialogare col mondo, al di fuori dei circuiti tradizionali, del sistema delle gallerie e dei mercanti, del business. Non solo cartoline – che è la forma storica più usata – ma anche libri e libretti, fogli, scatole, ogni “oggetto” che possa viaggiare per posta, in cui anche il packaging o la busta, con adesivi, francobolli autoprodotti, timbri, si fanno parte integrante dell’espressione artistica.
È arte scambiata. Arte che si dona, in relazioni personali, dettate da simpatie e affinità, o collettive attraverso chiamate, call, convocazioni, progetti su temi specifici legati all’attualità sociale e politica, ma anche semplicemente a carattere ludico o giocoso, non di rado nella forma dell’add and return.
La mail art viaggia e si diffonde senza denaro, non si vende, non si compra, non si sottopone a giudizi o giurie.
E’ arte libera, dal tono spesso dissacrante e provocatorio, che affonda le sue radici nella temperie delle avanguardie storiche, dal surrealismo al dadaismo, al futurismo, e che si fa risalire nella sua consapevole definizione al nordamericano Ray Johnson, negli anni sessanta, e in Italia, all’artista dell’autostoricizzazione Guglielmo Achille Cavellini. Fino alla formazione di una rete artistica internazionale, forte e creativa, oggi quanto mai vitale, in cui ciascuno – senza l’intermediazione dei canali ufficiali – sviluppa liberamente il proprio linguaggio e la propria ricerca, nell’interlocuzione libera e democratica con gli altri artisti.
Un sistema che si organizza dal basso dunque, attraverso le semplici energie intrinseche al fare arte, capace di superare distanze identitarie, geografiche e culturali – oggi valorizzato e riconosciuto a pieno titolo come parte integrante del panorama artistico contemporaneo, con acquisizioni di archivi eventi e mostre nei più importanti musei del mondo, a partire dal MOMA di New York.
Al progetto “NoMuos International Mail Art Call”, lanciato nell’agosto 2014 nel quadro di una civile e pacifica opposizione all’istallazione del Muos nella nostra isola, hanno risposto 113 artisti da 17 nazioni, per un totale di circa 180 opere.
180 emozionanti messaggi di pace – dall’Europa intera agli Stati Uniti, da Israele alla Russia, dai paesi dell’America Latina al Canada alla Turchia – spediti per posta al centro della Sicilia. Presenti nomi noti nel panorama artistico contemporaneo e rappresentanti storici della MailArt mondiale, felicemente insieme ad artisti emergenti e a persone semplicemente sensibili al tema proposto che si sono cimentate per la prima volta in questa entusiasmante esperienza.
Un arcobaleno variegato di voci, gesti, colori, parole… fisicamente inviati e ricevuti come un abbraccio circolare nel nome dell’unica convivenza possibile fra i popoli: quella che si fonda sull’accettazione e il dialogo, sui valori della pace e sul ripudio della guerra e di tutti i suoi strumenti.
Lascia un commento