La strada che ha portato il movimento NO MUOS verso il suo ‘1 Marzo’ è stata tanto costellata di difficoltà quanto è stata sorprendente la riuscita.
Il primo grande corteo organizzato dalla costruzione delle parabole ha raggiunto gli obiettivi che si era prefissato: tanti erano i dubbi legati alle mille incognite che si aggiungevano di giorno in giorno, tanti gli errori di un movimento determinato, ma pur sempre molto giovane, tanti, tantissimi i tentativi di stato, ministeri, prefetture, e questure di mettere i bastoni tra le ruote ai NO MUOS.
Sono molte decine ormai le denunce che hanno colpito i militanti con le accuse più fantasiose, non si contano le intimidazioni giudiziarie e personali, e a queste si aggiungono tentativi goffi e pretestuosi per impedire lo svolgimento del corteo.
Sulla repressione andrebbe scritto un capitolo a parte, perchè si rischia un silenzio mafioso a dir poco preoccupante; come negli anni 70 il tentativo di dividere il movimento in buoni e cattivi è fallito, e sarebbe necessario un rigurgito di orgoglio per rispedire al mittente il tentativo di fermare la legittima lotta contro le installazioni delle parabole, con gli innumerevoli capi di imputazione che stanno colpendo in tutta la Sicilia gli attivisti.
La prefettura di Caltanissetta, così solerte nel colpire il movimento NO MUOS, si guarda bene dal verificare le possibili infiltrazioni mafiose nella realizzazione del Muos ma anche della Base NRTF. In tal senso la prefettura, avrebbe la possibilità di chiederlo al recente collaboratore Giancarlo Giugno, boss di Niscemi e cognato di Paolo Rizzo, sindaco di Niscemi negli anni in cui vennero date le autorizzazioni per la costruzione della Base NRTF e del MUOS.
Ma il segnale che i NO MUOS hanno dato è stato quello di chi ancora crede nella propria lotta, e che di mollare non vuole proprio saperne: per partecipare ad un corteo non autorizzato fin a un quarto d’ora dal suo inizio, con nuvole che non sembravano voler risparmiare ai manifestanti nemmeno una goccia di pioggia, si sono presentati in più di 5000, e si sono riversati come un fiume lungo 8 Km sulle strade intorno alla ‘base della morte’ di Niscemi.
Nemmeno le cariche della polizia sono servite a intimidire il folto gruppo di manifestanti che è arrivato fin sopra la ‘collina proibita’, per vedere in prima persona lo scempio che quelle antenne sono e rappresentano!
Che il movimento sia tutt’altro che morto, e sempre più combattivo, è ora chiaro a tutti.
La forza di questo movimento è stata, è, e deve essere sempre essere, nel fatto che questa non è solo una ‘lotta territoriale’, ma una lotta che riguarda tutti senza esclusione alcuna, perchè a Niscemi e da Niscemi gli americani e i loro alleati fanno la guerra ogni giorno, e nei 5000 dell’1 marzo c’è l’aria di una presa di coscienza in questo senso: l’1 Marzo è il punto di partenza per una lotta con prospettive sempre nuove!!
Il 27 Marzo intanto, a Palermo, il TAR si esprimerà dopo la Crocettiana ‘revoca della revoca’, sui tre ricorsi ancora pendenti presentati dal comune di Niscemi, da Lega ambiente ed il coordinamento dei comitati NO MUOS e dal Movimento NO MUOS SICILIA; per quanto sia illusorio sperare che un organo dello stato che ha permesso tutto questo abbia volontà e potere di cambiare qualcosa, sarebbe altrettanto superficiale non soffermarsi su questa giornata, così come sarebbe stato poco cosciente lasciare qualcosa di intentato.
Ma il 27 Marzo, indipendentemente dall’esito, sarà un altro passaggio delle mobilitazioni dei prossimi mesi non solo a Niscemi ma anche in giro per l’Italia e l’Europa, spingendo il movimento a contaminarsi di tutte quelle lotte che da Niscemi alla Val Susa, dalla ZAD francese al Movimento No KeystoneXL statunitense stanno raccontando una nuova resistenza che cresce e si agita, si confronta e lotta, fino alla vittoria.
In vista di queste giornate, l’attenzione sulla lotta NO MUOS deve essere sempre alta, a Niscemi come in ogni città della Sicilia: giornate come quelle del 9 Agosto e del 1 Marzo sono solo l’inizio!!
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