Non possiamo non intervenire a 24 ore dalla notizia del premio Aachen ai NO MUOS (un’eternità per i tempi giornalistici) sul silenzio assordante del mainstream mediatico italiano, raggiunto immediatamente da noi così come, con la velocità della luce, abbiamo inviato notizia e link per approfondimenti alla diffusa e florida informazione locale.
La conferma dell’attenzione al territorio e ai fatti sociali da parte di testate giornalistiche locali è stata immediatamente resa dai numerosi quotidiani che hanno riportato la notizia e che non finiremo mai di apprezzare per la territorialità di cui sono espressione e per l’attenzione che hanno verso le popolazioni; non è un caso che proprio i quotidiani locali, soprattutto quelli on line, negli ultimi anni abbiano superato egregiamente la criticità della mancanza di lettori che, invece e inesorabilmente, colpisce le testate blasonate, spesso ancorate a forme di interpretazione della realtà sociale molto consona al potere politico dominante.
Anzi, espressione loro stesse di interessi economici e di forze ben determinate, oscurano scientemente le “devianze” insite nelle notizie riguardanti i movimenti che, nei territori privi ormai di coesione solidale, sembrano essere le uniche valide risposte al disagio e alla deprivazione culturale delle comunità.
Il benessere delle genti sicuramente non interessa il potere e non fa notizia.
Così, il prestigioso premio per la Pace dato dalla fiorente, anche in senso culturale e sociale, città tedesca di Aachen ai No MUOS non vale un rigo per le testate giornalistiche nazionali italiane, contrariamente, ripetiamo, ai numerosi quotidiani locali che hanno pubblicato la notizia.
Ma la cosa ancora più illuminante sull’oscurantismo culturale dell’italietta devota ai poteri economici e politici militari arriva dal confronto con la stampa e con i media tedeschi che in toto (a prescindere dal proprio orientamento politico o religioso) hanno dato spazio e risalto alla notizia. I quotidiani germanici, più o meno blasonati, hanno illustrato, anche con dovizia di particolari, la mobilitazione del movimento No MUOS a un pubblico sicuramente molto poco raggiungibile dagli attivisti, pubblico, quello tedesco, più propenso all’informazione, all’approfondimento culturale e all’accettazione del dissenso politico. L’arretratezza dimostrata dai media italiani, con l’eccezione di quelli locali, ne è l’ennesima e per nulla sorprendente conferma.
Il Comitato No MUOS No WAR di Piazza Armerina
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