Nel Giugno del 2017 i cittadini niscemesi rinnovavano il Consiglio comunale ed eleggevano con una decisa maggioranza il loro nuovo rappresentante cittadino: Massimiliano Conti, all’insegna della parola chiave #stavoltaconti. A diventare Sindaco di Niscemi c’è ben poco da festeggiare si sa, anzi ci sono spesso e volentieri solo gatte da pelare. Ma, forse anche grazie alla protezione della nostra Patrona Santa Maria del Bosco, alla quale il Sindaco spesso rivolge ringraziamenti pubblici, alcune cose sembrano essere state portate a casa, è doveroso ammetterlo, ovviamente alcune in continuità con la precedente amministrazione, ad associazioni e a diversi esempi di cittadinanza attiva.
Ma di qualcosa si era quasi dimenticato. Si era dimenticato che il primo punto del programma dei primi 100 giorni di mandato così recitava: “1. MUOS: creazione di un tavolo istituzionale con lo Stato per la tutela della salute tramite l’installazione delle centraline di monitoraggio e screening sanitario generale.”
Non era solo quello che in molti chiedono ancora, più precisamente si chiede la dismissione dell’intera base militare, la tutela della salute sì e anche della Riserva naturale della Sughereta, la fine della sudditanza USA. Comunque bisogna riconoscere anche qui che davvero il punto MUOS era in programma e addirittura campeggiante al primo posto, nondimeno poi scivolato velocemente in fondo alle priorità e risorto praticamente dopo un anno, non pare per volontà politica dell’attuale amministrazione.
Attendiamo, chissà, calorose smentite e un ufficio stampa che inizi a lavorare in tal senso, occupandosi della questione MUOS per tenere informati i cittadini su come le cose stiano procedendo. Perché da dirette e messaggi FB nulla è dato sapere. Nel frattempo, sarà stata proprio la nostra cara Madonna a metterci lo zampino e a fare in modo che scoprissimo l’incredibile e cioè che presso il Comune di Niscemi è approdata questa estate una nuova richiesta di lavori presso la base. Di nuovo come dieci anni fa? e nel silenzio generale?
Discutibile se si trattasse di strategia politica, ancora più discutibile se si fosse trattato di complicità, ma l’allarme doveva essere dato! E così i niscemesi e il Comitato No Muos hanno fatto. Richiesto l’accesso agli atti, la risposta degli uffici comunali è stata ancora più incredibile, infatti è stato necessario chiedere il permesso al Ministero degli interni italiano, che comunque è poi stato concesso. Per fortuna in Regione sono stati più celeri, paradossalmente, e tramite Legambiente quei documenti noi li abbiamo avuti e li abbiamo divulgati.
Al momento possiamo contare sul fatto che il Sindaco Massimiliano Conti ha in questi mesi dichiarato:
“Alla fine di Settembre ci sarà una Conferenza di Servizi (nota bene, non si sa come sia finita, se ci sia effettivamente stata o no) convocata e coordinata dal Ministero della Difesa – quindi non da noi – alla quale noi andremo a partecipare e in quella sede rassegnerò le nostre considerazioni che sono sempre le stesse: Zona A in cui vige divieto assoluto di edificazione, impianto, incidenza ambientale, incidenza sulla salute, e quant’altro”.
http://www.triskelion.it/2018/08/23/3392/
“Non è normale che il Muos sia stato messo in funzione senza l’adozione di sistemi di monitoraggio permanenti dei campi elettromagnetici sviluppati non soltanto dalle tre gigantesche antenne paraboliche del sistema di comunicazioni satellitari Muos, ma anche delle 46 antenne Nrtf che dal 1992 funzionano nella vicina Base della Marina militare americana di Ulmo. Prima di mettere in funzione il Muos, sarebbe stato opportuno collocare nel territorio di Niscemi le centraline di monitoraggio permanenti dei campi elettromagnetici sviluppati dal Muos e dalle antenne Nrtf della vicina Base militare statunitense. Ciò non è avvenuto. Il Governo nazionale deve risponderci su questo.”
E sappiamo della richiesta di istituire una Commissione istituzionale permanente sul Muos, tramite immaginiamo accorata lettera del Sindaco – sempre non pervenuta interamente alla stampa – che giace inascoltata da un mese (badate bene da qualche mese o da un mese?) presso il Ministero della difesa e dell’Ambiente dell’attuale Governo nazionale.
“Perché continuano a non rispondere ad una mia recente istanza, richiedente la costituzione di una Commissione istituzionale che segua costantemente la spinosa problematica Muos?”
Si chiede il nostro Sindaco, come se non avesse idea della decennale storia No Muos di questa città.
Tra l’altro la Ministra Trenta e il Ministro Costa appartengono entrambi all’area politica del Pentastellato partito. Per cui potrebbe esserci speranza per il nostro Onorevole Trizzino di essere ascoltato, almeno lui? Che a rassicurare il Sindaco e la Presidente del Comitato Mamme No Muos Sicilia Concetta Gualato – e nessun altro dei numerosi portatori di interesse No Muos – è stato il 26 settembre a ribadire, come pare da FB che:
“La nostra battaglia contro il Muos procede senza sosta. Per noi era, e resta ancora oggi, un punto fermo del programma. … Resta indubbio che l’obiettivo finale resta uno solo: smantellarlo.”
Insomma, i niscemesi e i siciliani potrebbero contare su qualcuno di concreto e non solo su madonne e santi in Paradiso. Ma siccome non ci rassicura nessuno e le 46 antenne sono ancora là e addirittura, al momento, l’intenzione del Ministero della Difesa è proprio quello di consolidare e non già di smantellare l’esistente, i dubbi restano e sono moltissimi.
C’è qualcuno su cui possiamo contare? Sì, sempre e solo su noi stessi.
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