Scienza e coscienza

Ieri, di fronte un’ampia platea, ancora una volta i cittadini niscemesi sono stati informati sul pericolo dell’esposizioni ai campi elettromagnetici della base di contrada Ulmo. Ringraziamo il professore Marinelli, il suo staff e tutti gli intervenuti per l’importante apporto alla causa No Muos e per lo smantellamento delle 46 antenne della U.s. Navy. Gli appelli dei tecnici, degli scenziati e dei medici intervenuti ieri non fanno altro che rafforzare la contrarietà ad un’opera che irraggerà di morte il territorio niscemese e siciliano. Il dibattito, pieno di spunti interessanti, ha dimostrato inequivocabilmente il rischio per la salute umana dell’installazione. I molti studi citati, di autorevolissimi autori, in uno con lo studio sperimentale del professore Marinelli, ci obbligano però ad una riflessione approfondita. Il lungo incontro di ieri, che qualcuno avrebbe preferito riferire esclusivamente agli apparecchi elettronici non meglio identificati, ha lasciato però una domanda in sospeso: posto che la gravità per la salute pubblica appare ormai acclamata, considerando anche gli studi sulle sinergie tra inquinamento elettromagnetico e inquinamento chimico, dovuto all’abuso di pesticidi in agricoltura e sopratutto al petrolchimico gelese, non è emerso dall’incontro alcun segnale sulle modalità di azione per la difesa e tutela dei cittadini.

Tra i tanti che ancora ritengono i ricorsi al Tar e le denunce penali in corso le soluzioni al problema forse dimenticano alcuni passaggi fondamentali della lunga lotta in corso. Il ricorso alle autorità competenti, spesso lontane o distratte dalla problematica, non può essere l’unico strumento di una lotta che si annuncia dura e lunga. Non sarà certo la politica, che evidentemente non vede più nei niscemesi e nel “popolo No Muos” un serbatoio di voti da utilizzare solo in periodo di elezioni, a risolvere il problema. Gli studi di Coraddu, Zucchetti e il nuovo studio sperimentale di Marinelli ci fanno ben sperare in un nuovo vigore del movimento, forte, determinato e informato, che è riuscirà a mobilitare ancora migliaia di cittadini. È tornato il momento, in una fase così delicata, di esprimere il nostro totale dissenso contro un’opera di morte costruita senza il nostro permesso.

Tasto dolente dell’incontro, ancora una volta, è la volontà della politica di scegliere gli interlocutori che più gli aggradano, delegittimando e tentando di arginare il comitato No Muos niscemese, impegnato ormai da anni, con costanza, nella lotta all’eco-muostro.

 

 

 

 

 

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