Il Movimento No MUOS esprime solidarietà ai giovani studenti catanesi
Non siamo nati ieri e conosciamo il linguaggio della repressione, così come quello della propaganda di gornali asserviti e in cerca di padroni. Quello che sta accadendo in questi giorni e in tutta Italia è la messa in atto del vecchio motto “colpiscine uno per educarne cento” in veste repressiva e propagandistica, in linea con il governo dell’orrore. Precedenti aggressioni da parte dei fascisti a Catania non sono state né indicate né indagate: eppure, basterebbe poco per inquadrare il contesto.
Di fronte al grande movimento di resistenza esistente, nelle sue giuste differenze, in Sicilia e nei territori dell’intera penisola e alla grande giornata di mobilitazione del 23 marzo 2019 a Roma, oscurata in modo strategico dai media del potere, questo governo agisce costantemente per individuare chi colpire e criminalizzare, dando in pasto alla stampa asservita, secondo il copione, il mostro da indicare al pubblico ludibrio, guarda caso sempre appartenente al mondo della formazione (insegnanti, studenti), quasi a indicare il luogo dove si annida il pericolo per la mancata piena normalizzazione e omologazione di pensieri e atteggiamenti.
Stigmatizziamo il comportamento dei giornalisti che non hanno sentito il dovere professionale di ascoltare la voce dei collettivi di appartenenza dei giovani catanesi, pur citandoli da velina loro inviata, perdendo l’occasione di conoscere realtà in cui si studia e si agisce per difendere i territori sempre più immiseriti economicamente e culturalmente.
Esprimiamo piena solidarietà ai ragazzi catanesi, ai loro compagni e alle loro famiglie.
https://www.facebook.com/65522191791983 … 564790853/
Lascia un commento