Condividiamo di seguito la nostra riflessione sugli obiettivi raggiunti, le criticità e gli auspici per il lavoro futuro venuti fuori dal campeggio tenutosi in Contrada Ulmo di Niscemi dal 2 al 5 agosto.
Alla fine del campeggio No Muos dello scorso anno ci si era lasciati con diverse proposte e in particolare si erano affermate due necessità: accendere i riflettori sulla tendenza alla guerra (per quel che concerne l’Italia) e fare in modo di accrescere la partecipazione per il campeggio dell’anno successivo.
Seguendo questi fari individuati collettivamente, siamo stati presenti alla contestazione per il passaggio del Giro d’Italia, strumentalizzato quest’anno dalla propaganda filoisraeliana.
Abbiamo realizzato il Tour No Muos, girando in diversi luoghi dell’Italia dove abbiamo parlato di antimilitarismo e presentato l’opuscolo “No MUOS, le ragioni di una lotta”.
Siamo stati presenti nei territori con diverse manifestazioni, urbane e non, particolarmente in prossimità di quest’ultimo campeggio (in val di susa con uno spezzone al corteo No Tav, dunque a Niscemi, Sigonella, Ragusa e Caltagirone).
Durante questo anno trascorso abbiamo analizzato: da una parte, la crescente tendenza alla guerra generata da un sistema capitalistico in irreversibile crisi, che vede l’Italia protagonista su due fronti – quello esterno con le missioni militari in Africa, Medioriente, Asia e quello interno con l’utilizzo di fondi pubblici destinati al sociale stornati per le spese militari; dall’altra, il diffondersi dell’ideologia della guerra, questione divenuta martellante nei luoghi della formazione, scuole e università italiane.
Questi gli argomenti affrontati anche al campeggio di quest’anno. Il carattere che si è dato è stato di due tipi: informativo (mediante assemblee) e formativo (mediante workshop).
Il confronto ai tavoli di lavoro ha portato a due risultati: un avanzamento nella progettualità del lavoro politico degli studenti che si sono dati degli appuntamenti in autunno, una manifestazione contro la guerra e una serie di attività di controinfomazione e di contrasto agli eventi di propaganda bellicista; la volontà di creare una piattaforma di contatto con alcune realtà antimilitariste attorno al Mediterraneo per continuare la lotta alla guerra imperialista di cui il Muos è uno degli strumenti più evidenti.
Dal tavolo sulla questione internazionalista, in cui è stato trattato il tema della Palestina e del Kurdistan, è venuta fuori l’esigenza di continuare il dibattito con ulteriori incontri che avranno luogo in autunno e che avranno in particolare modo come oggetto la questione politica in America Latina oltre che rimarcare sulla questione palestinese e curda.
Al campeggio di quest’anno si è svolta la prima assemblea di sole donne durante la quale si è deciso che il gruppo delle mamme no muos si apre ad una riflessione coinvolgendo tutte le donne del movimento; entro l’autunno si farà un incontro in Sicilia di due giorni di formazione; il 6 e 7 ottobre una delegazione di donne No Muos sarà presente a Francoforte al convegno mondiale di Jineoloji, organizzato dalle donne curde, per portare un contributo rispetto alle questioni della guerra e dell’ecologia.
Un altro aspetto assolutamente positivo registrabile da questo campeggio è la fermezza con la quale sono state portate avanti azioni di diverso tipo contro la militarizzazione nel niscemese. Lo smantellamento della base è stato e continua ad essere un obiettivo del Movimento No Muos.
Molto ha influito la presenza di tant* compagn* sia al campeggio che alla manifestazione.
Durante i 4 giorni hanno partecipato oltre 200 persone provenienti sia dall’estero che da diverse parti d’Italia, di cui circa 80 gli studenti. Si è data una buona risposta anche nei confronti di chi, qualche giorno prima del campeggio, aveva voluto intimidire provando a dare fuoco al presidio. Ed un segnale importante è stato dato contro chi ha provato ad arrestare Turi Vaccaro l’ultimo giorno, appena fuori dal presidio, facendo un determinato cordone di compagn* per proteggerlo e consentendogli di scappare sottraendosi alla digos (Turi sarà poi arrestato in serata, lontano dal campeggio).
Da rilevare che sabato 4, in contemporanea al corteo, a Novara si è svolto un partecipato presidio solidale col movimento NO MUOS da parte di realtà piemontesi.
Accanto a questi risultati positivi, riscontriamo una criticità: lo scarso coinvolgimento del paese di Niscemi alle giornate del campeggio e alla manifestazione che ci fa sempre più maturare la convinzione di essere più presenti a Niscemi, sfruttando il fatto di avere una sede in paese che dà visibilità al Movimento No Muos, supportando il lavoro degli studenti sul territorio – soprattutto vista la volontà statunitense di svolgere dei lavori di consolidamento della base a fronte delle condizioni estremamente problematiche in cui versa Niscemi e non solo.
A campeggio concluso, non possiamo che invitare tutte e tutti a seguire costantemente i nostri canali di informazione – per rimanere aggiornat* su una lotta che sempre più assume un altissimo valore simbolico, una lotta che diviene centrale nella fase che stiamo attraversando – al fine di organizzarsi per promuovere e concretizzare l’opposizione al MUOS e a tutto ciò che rappresenta.
Movimento No MUOS
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