Che storia c’è dietro il ritrovamento di Teddy, l’elefantino No MUOS?
Andiamo a ritroso. La bella iniziativa di portare i giocattoli davanti l’ingresso della base US Navy di Niscemi era stata l’idea, subito condivisa, di un gruppo di mamme. Giocattoli che simboleggiano la tenerezza, il gioco e la spensieratezza al posto di sentimenti più cupi e tetri provocati dalla vista delle 46 antenne già attive pronte a ospitare, all’interno della base dei Marines, le terribili parabole del MUOS. Il giorno dopo la grande manifestazione del 30 marzo, i giocattoli sono spariti per mano di ignoti (i soliti?). In occasione del blocco di giovedì 11 aprile, attivisti del coordinamento regionale dei comitati e mamme No MUOS hanno individuato, al di là della rete che delimita la base, il povero elefantino, a testa in giù, abbandonato sul terreno. A nulla erano valsi i tentativi di avere in dietro Teddy dagli americani che transitavano a piedi o con il famoso, ormai, pick up rosso: “Give us toy,please, it’s ours” niente da fare, nessuno dei militari si è lasciato commuovere dalle richieste delle signore presenti. Oggi, sabato 13 aprile, una troupe di Report ha fatto visita agli attivisti presso i presidi “storici”, quello del Coordinamento e l’altro vicino l’ingresso della base, utilizzato dalla mamme. Subito si è sparsa la voce che il povero elefantino era stato visto sulla rete che delimita la base, penzoloni e con un cappio attorno al collo. Ci precipitiamo sul luogo del misfatto e troviamo in effetti Teddy, posto in alto sulla rete ma non “impiccato”. Miracolo, ce lo hanno restituito e non in malo modo, che abbiano un cuore i marines? Rincuorata, torno con l’elefantino presso il presidio delle mamme mostrandolo come una piccola vittoria in questa storia di antenne così poco edificante. Subito, però, il piccolo entusiasmo viene smorzato dalla testimonianza di quattro signore: fino a ieri, l’ elefantino era impiccato con il culetto in su e la faccia rivolta contro la rete. Vedo passare una macchina della polizia: la fermo garbatamente e parlo con i poliziotti: “Hanno impiccato l’elefantino che fino a due giorni era dentro la base”. Un poliziotto mi guarda come fossi una marziana. “Signora, ma è un pupazzo…”. A voi i commenti. (a.s.)
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